16 febbraio 2013

Le mie ricette - Tartare del contadino



Ecco l'ennesima ricetta da svuotamento, operazione che periodicamente mi impegna, per eliminare alimenti dal frigorifero, quando sono oramai prossimi al fine vita, e per la quale ho faticato non poco a trovare un nome.

Alla fine, dopo lunga pensatio, ho partorito quello che vedete, che non mi soddisfa appieno, anzi quasi per niente, ma tant'è. Spero che i contadini non se ne abbiano a male se li ho usati come rappresentanti d'eccellenza di quanti amano piatti dai gusti tutt'altro che delicati.

Questa volta, quindi, una sorta di insalata, dal gusto decisamente deciso, che combina formaggio, verdure, insaccati e frutta secca. Non credo serva aggiungere altro. Siamo decisamente lontani da ciò che il termine tartare normalmente evoca.

Il Requadro, già usato in questa ricetta, quest'altra e quest'altra ancora, è un formaggio fatto con latte di bufala a freddo, quindi con un sapore mooolto pronunciato, che ben si accoppia con una verdura in agrodolce, in questo caso i cipollotti, che ne stemperano il sapore.

Nel caso il Requadro non lo trovaste o se preferite un sapore deciso, ma non così tanto, potete ripiegare sulla Feta greca, che è un ottimo sostituto.

Per finire, anzi prima di cominciare, ricordo che con il termine "coppa" intendo la sua denominazione romana, che per intero sarebbe coppa di testa, e non quella toscana, dove con coppa si intende un salume stagionato.

Ingredienti (quantità ad occhio, viste le premesse)
  1. Un pezzo di formaggio Requadro
  2. Qualche cipollotto fresco
  3. Pistacchi non salati
  4. Coppa di testa
  5. Zucchero di canna
  6. Aceto di vino bianco
  7. Qualche fogliolina di menta fresca
  8. Olio extravergine di oliva
  9. Pepe
  10. Pane carasau (opzionale)

L'unica cosa da cuocere sono i cipollotti, per cui partite da loro, togliendoli lo strato superficiale, normalmente più secco, e poi tagliandoli in fettine sottili, ortogonalmente alla lunghezza.

Mettete i cipollotti affettati in una casseruola, meglio se anti-aderente, unite l'aceto di vino bianco, una eguale quantità di acqua, un cucchiaio colmo di zucchero di canna e un filo d'olio extravergine.

Salate leggermente e portate sul fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio, facendo prendere un bollore leggero, poi togliete il coperchio e, sempre a fiamma bassa, in modo che il bollore sia sempre molto leggero, fate andare fino a quando il fondo di cottura non sarà completamente evaporato, lasciando una sorta di sciroppo.

Spegnete e fate freddare.

Tanto che i cipollotti si freddano, tagliate il formaggio a dadini - vedrete che, per la sua consistenza, i singoli pezzi tenderanno a rompersi, cosa che tuttavia potrete tranquillamente ignorare - e mettetelo in una ciotola.

Tagliate anche la coppa a dadini, della stessa dimensione di quelli di formaggio, ed uniteli nella ciotola.

Spezzettate grossolanamente i pistacchi, usando la lama di un coltello piuttosto grande (come indicazione, direi che, orientativamente, un pistacchio dovrebbe essere diviso più o meno a metà), ed unite anch'essi al formaggio e alla coppa.

Per finire i cipollotti, che unirete senza scolarli troppo, in modo che il loro sciroppo possa unirsi a tutto il resto, accentuando il gusto agrodolce del piatto.

Per quanto riguarda le rispettive quantità, regolatevi al solito secondo la regola dell'armonia complessiva, che vuole nessun ingrediente prevalere sugli altri, sia per avere un sapore equilibrato, che per un miglior cromatismo (chissà che avrò voluto dire...).

Terminate con una leggera macinata di pepe, le foglioline di menta tritate al coltello e un leggero giro d'olio extravergine.

Mescolate per bene, in modo che tutti gli ingredienti possano armonizzarsi.

Bene, non resta che servire, volendo usando uno stampo per dare forma all'insalata e un po' di pane carasau come base, che in più ha il vantaggio di assorbire i liquidi che dall'insalata tenderanno a colare.

Portate in tavole e mangiate, spero apprezzando il netto contrasto di sapori.

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