30 gennaio 2014

Innamoramento e amore


Prendendo immeritatamente in prestito il titolo del celebre libro di Alberoni, volevo condividere con voi, amici in punta di forchetta, il momento di transizione che sto vivendo, un momento che credo segni il passagio tra la fase tumultuosa della passione a quella, più ragionata, dell’amore.

Per chi mi segue da tempo e si è preso la briga di leggere il mio messaggio di benvenuto sul Blog, saprà che la cucina mi ha accompagnato per gran parte della mia vita, come un buon amico e che, un paio di anni fa, proprio come nel film “Harry ti presento Sally”, questa amicizia si è improvvisamente trasformata in amore, quello tumultuoso dei primi momenti, della fase d’innamoramento.

La passione è stata così travolgente che, con sistematicità quasi esasperante, ho pubblicato una ricetta al giorno, un po’ come nel film “Julie & Julia”, ma per un periodo quasi doppio.

L’impegno non è stato indifferente, ma l’ho vissuto con serenità e spensieratezza, forte di una passione costante, che non ha mai avuto cedimenti, almeno non significativi.

Ora, però, dopo due anni, sento di essere vicino ad una svolta, verso quella maturità del rapporto che gradualmente trasforma, arricchendola, la passione in amore, un amore sincero, solido e, spero, eterno.

L’amore, però, lo si vive con spirito diverso, meno istintivo e forse più ragionato ed è proprio con questo rinnovato spirito, che modificherò il mio rapporto con la cucina, le ricette e il Blog.

Continuerò a cucinare, ovviamente, ma lo farò in modo diverso, più ragionato, senza lasciarmi travolgere dall’istinto non appena questo si manifesta, ma imbrigliandolo e usandolo come spunto per un qualcosa che poi, con più calma, modellerò e affinerò, in modo da giungere all’opera finita con un percorso che privilegi il viaggio piuttosto che la meta.

Cosa sto cercando di dirvi ? E’ semplice, dietro al mio solito eloquio convoluto si cela l’intenzione di diradare le pubblicazioni delle ricette: non più una al giorno, con maniacale cadenza, ma solo quando ne sentirò l’ispirazione, in modo non pianificato, cosa che potrebbe portare a periodi di torpore gastronomico ai quali, però, si potrebbero contrapporre periodi di eccitazione (sempre gastronomica, per carità), nei quali potrei anche pubblicare con cadenza frenetica.

Insomma, lascerò che sia il destino a guidarmi, ovunque esso mi porti, purchè però sia nelle vicinanze di una cucina.

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