7 luglio 2016

Bavette ‘ajo, ojo e peperoncino’, con alici, crema di fagioli del purgatorio e finocchietto selvatico



Confesso di aver esitato molto prima di dare un nome al piatto, soprattutto nel voler cercarne uno che evidenziasse come questo primo è, di fatto, una sorta di incontro tra due ricette tipiche della cucina romana, quali sono appunto gli “spaghetti ajo, ojo e peperoncino” e gli “spaghetti co’ le alici”.

Avevo pensato a qualcosa del tipo “la romanità si incontra nelle bavette”, oppure “contaminazioni romane”, ma alla fine, anche per evitare di prestare il fianco e commenti poco benevoli, ho optato per una semplice elencazione degli ingredienti, anche se resta evidente il fatto che il piatto è realmente l’incontro tra le ricette appena menzionate, che appunto si contaminano a vicenda.

La base del condimento è una crema di fagioli del purgatorio di Gradoli, dei fagioli molto piccoli e dal gusto molto delicato, che richiedono un breve ammollo preventivo date le loro piccole dimensioni e che, se non li trovate, potete sostituirli con i più classici cannellini.

Poi, appunto, i due condimenti tipici, con l’aglio, l’olio e il peperoncino che accolgono le alici - rigorosamente quelle sotto sale - in un battuto che poi ho fatto soffriggere per un paio di minuti e al quale poi, poco prima di mantecare la pasta, ho unito la crema di fagioli.


Completano il piatto il pepe nero e il finocchietto selvatico, quest’ultimo dal gusto molto particolare e che ben si sposa con i fagioli, anch’esso unito solo a fuoco spento, in modo da non mortificarne il profumo e il sapore.

Infine, visto che ero in vena artistica, ho guarnito ciascun piatto con mezzo filetto di alice, dopo averlo spennellato con un velo d’olio ed averlo arricchito, ancora una volta, con del finocchietto, poco peperoncino e poco pepe.

Come formato di pasta, ho scelto le bavette, un formato che uso poco, ma che ho ritenuto particolarmente adatto, per forma e dimensione, alla natura del condimento, che non ama formati troppo piccoli, perché li sovrasterebbe, ma nemmeno troppo grandi, che rischierebbero di oscurarlo.

Ingredienti (per 6 persone)

Per la pasta
  1. Mezzo chilo di bavette
  2. Otto alici sotto sale (vedi dopo)
  3. Quattro spicchi d’aglio
  4. Peperoncino
  5. Un cucchiaio di finocchietto selvatico tritato
  6. Olio extravergine di oliva
  7. Sale marino grosso
  8. Pepe nero
Per la crema di fagioli
  1. Un etto e mezzo di fagioli del purgatorio (o cannellini)
  2. Quattro cucchiai di olio extravergine di oliva
  3. Sale marino

Preparate per prima cosa la crema di fagioli, cosa che potrete fare anche con un po’ di anticipo, dato che la crema si mantiene in frigorifero, meglio se in un barattolo sottovuoto, per un paio di giorni - mettendo i fagioli a bagno in abbondante acqua fredda, senza aggiungere altro (tantomeno il bicarbonato, che non serve a nulla) e lasciandoceli per un paio d’ore (i fagioli del purgatorio sono piccoli e, volendo, possono essere cotti anche senza ammollo).

Trascorso il tempo dell’ammollo, scolate i fagioli, eliminate quelli eventualmente rovinati e metteteli in una pentola, coperti da abbondante acqua fredda, senza aggiungere odori dato che per questa preparazione i fagioli devono essere in purezza.

Non salate l'acqua subito, dato che la sua evaporazione durante la cottura avrebbe l'effetto di aumentare la concentrazione salina, trasformando quella che sembrava un'acqua perfettamente salata in un concentrato salino.

Portate la pentola sul fuoco, a fiamma media e con il coperchio, e quando l'acqua raggiunge il bollore, abbassate la fiamma e fate cuocere i fagioli fino a quando non saranno ben teneri. Con una cottura tradizionale, ci dovrebbe volere, dal momento del bollore, circa un’ora, mentre se usate la pentola a pressione, direi una trentina di minuti a partire dal raggiungimento della pressione.

Quando i fagioli sono cotti, spegnete la fiamma e fateli intiepidire nella loro acqua, poi, usando un mestolo bucato, travasateli nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione che sia, aggiungendo mezzo mestolo scarso della loro acqua di cottura e quattro cucchiai di olio extravergine di oliva.

Fate andare alla massima velocità fino a ridurre il tutto in una crema fluida e senza più alcun residuo - la buccia dei fagioli del purgatorio è molto tenera e vedrete che scomparirà completamente all’interno della crema - quindi regolate di sale e date un'ultima frullata.

Non vi preoccupate troppo della sua densità, che dovrebbe comunque piuttosto ridotta, dato che poi potrete regolarla al momento della mantecatura della pasta, usando l’acqua di cottura di quest’ultima.

Mettete da parte la crema di fagioli e preparate la parte rimanente del condimento, partendo con la pulizia delle alici, rimuovendone la lisca centrale, le piccole lische che si trovano sui bordi dei filetti e, infine, sciacquandole molto accuratamente sotto l'acqua corrente, in modo da eliminare ogni traccia di sale.

Tenete presente che la quantità di alici che ho indicato prevede anche il loro uso come guarnizione e, nel caso voi non voleste farla, eliminate tre alici dal numero indicato.

Usando qualche foglio di carta da cucina, asciugate per bene le alici, poi mettetene da parte tre per la guarnizione e trasferite le altre sul tagliere.

Sbucciate gli spicchi d’aglio, tagliateli a metà nel verso della lunghezza ed eliminatene l’anima centrale, quella che ha maggior effetto sul vostro alito e sul vostro stomaco, quindi tagliateli a fettine e uniteli alle alici, sul tagliere.

Se avete deciso di usare peperoncino fresco o secco intero, allora prendetene la quantità che desiderate - qui è veramente questione di gusto - tagliatelo grossolanamente e, ancora una volta, unitelo sul tagliere agli altri ingredienti. Se invece usate peperoncino macinato, allora aggiungetelo semplicemente agli altri ingredienti, sempre regolandovi in base al vostro gusto.

Usando un coltello a lama grande e affilata, battete tutti gli ingredienti sul tagliere, fino ad ottenere una consistenza omogenea e non proprio finissima, in modo che siano ben visibili i singoli ingredienti.

Prendete ora le alici messe da parte, dividetene ciascuna a metà, ottenendo quindi due filetti da ognuna, rifilatene tutti i bordi, eliminando le sbavature di pelle, quindi spennellatele con un velo d’olio e distribuiteci sopra poco peperoncino, poco pepe nero e qualche punta di finocchietto selvatico, tenendole poi da parte in attesa di guarnirci i piatti.

Ora, se siete bravi e sicuri di voi stessi, potete procedere in parallelo, cuocendo la pasta e completando il suo condimento. Se invece così non fosse, o per qualche motivo non voleste farlo, allora evidentemente terminate la preparazione del condimento e poi dedicatevi alla pasta.

Mettete sul fuoco l’acqua per la pasta - che sia abbondante, mi raccomando -  salandola (io la salo sempre subito, più che altro per evitare di scordarmi di farlo dopo) e, quando è a bollore, tuffateci le bavette e fatele cuocere, mantenendole bene al dente.

Tanto che la pasta è in cottura, prendete una padella molto ampia, tale da poter contenere la pasta per la mantecatura finale, metteteci otto cucchiai di olio extravergine - in questa pasta l’olio deve essere abbondante - e il battuto di aglio, alici e peperoncino che avete appena fatto.

Portate la padella sul fuoco e fate soffriggere il battuto per un paio di minuti, in modo che l’aglio possa appena colorirsi e le alici non perdere troppo la loro consistenza (se prolungaste la cottura a lungo, l’aglio diventerebbe amaro e le alici quasi una crema).

Quando il soffritto è pronto, spegnete la fiamma e unite la crema di fagioli, mescolando per bene in modo che tutti gli ingredienti possano armonizzarsi.

Quando mancano un paio di minuti alla fine della cottura della pasta, prendete una tazza (ne basta una, dato che c’è anche la crema a dare morbidezza) e riempitela con la sua acqua, ricca di amido, che vi servirà per la mantecatura finale.

Un modo alternativo, e direi anche preferibile visto che non vi costringe a mettere da parte l'acqua di cottura è quello di prendere la pasta direttamente dalla sua pentola, usando un forchettone o un mestolo a seconda del formato della pasta, e unirla direttamente nella padella con il condimento. In questo modo avrete a disposizione tutta l'acqua di cottura, senza dover fare considerazione su quanta ve ne serva, con il rischio di sbagliare.

Nel caso non aveste proceduto in parallelo, completando quindi il condimento in anticipo rispetto all’avvio della cottura della pasta, riportate la padella sul fuoco, in modo che il condimento sia alla giusta temperatura quando vi unirete la pasta.

Sempre pochi minuti prima della cottura della pasta, tritate grossolanamente al coltello il finocchietto selvatico, operazione da fare sempre all’ultimo momento, per rallentare il processo di ossidazione, che renderebbe amaro il tutto.

Quando la pasta è ben al dente, scolatela velocemente e, senza perdere tempo ad eliminare completamente l’acqua di cottura, unitela nella padella con il condimento, riportandola sul fuoco, alzando la fiamma e procedendo con la mantecatura, usando l'acqua di cottura messa da parte e facendo in modo che la pasta risulti ben cremosa, interrompendo la mantecatura quando vedete che il fondo comincia, per effetto della completa evaporazione dell’acqua residua, a ridursi troppo.

Quando la mantecatura è al punto giusto, spegnete la fiamma, unite il finocchietto selvatico, date una generosa macinata di pepe, quindi impiattate velocemente per evitare che la pasta si asciughi.

Guarnite come meglio credete, usando nel caso le alici intere che avete preparato, poi portate velocemente in tavola.

Buon appetito.

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