31 gennaio 2017

Quando si ripongono gli utensili e si impugna la penna…


Ogni tanto - e direi finalmente - dai meandri della rete spunta fuori un concorso originale, che nel caso del cibo e i suoi dintorni vuol dire allontanarsi dal ricorrente “preparate un piatto e vincete qualche cosa”.

Questa volta la sorpresa si è manifestata in una sfida dove l’oggetto è la “recensione”, nello specifico quella di un piatto scelto liberamente tra quelli di altri Food Blogger, secondo quello spirito di “fare rete”, peraltro perfettamente sposato da Slow Thinking, una pregevole iniziativa nata grazie all’illuminazione di un manipolo di amanti del cibo, della cultura che ruota intorno a esso e al modo in cui tutto questo si possa raccontare.

Un concorso nuovo, quindi, organizzato dalla Federazione Italiana Cuochi e da Slow Thinking, con un premio molto allettante, visto che i Blogger selezionati avranno la possibilità di far parte della giuria dei prossimi Campionati Italiani della Cucina, che si svolgeranno a Rimini, dal 18 al 21 febbraio 2017.

Bene, non potendo non esserne catturato, ho affilato la penna, riposto per una volta gli utensili da cucina, e sono partito, scegliendo un piatto della Food Blogger e amica Elisa Di Rienzo, mente e cuore del Blog Il fior di cappero”, piatto che vedete nella foto che segue e che ho recensito rispettando, come da regolamento, lo sfidante limite delle 150 parole.

Paccheri ripieni ai sapori trevigiani: casatella e asparagi

Foto e ricetta di Elisa Di Rienzo, del Blog “Il fior di cappero

__________________________ La mia recensione __________________________

Quando in un piatto c’è un prima e un dopo

Ci sono piatti che ti catturano per come si presentano, altri per il loro gusto, altri ancora per l’equilibrio tra apparenza e sostanza.

Poi ci sono quei piatti, rari da trovare, che ti conquistano perché hanno un prima e un dopo: un prima che dipinge il perché di quel piatto e che crea aspettativa; un dopo che ti fissa il ricordo del piatto, al di là del suo aspetto e del suo gusto.

Così accade col piatto di Elisa, che parte dal racconto di un territorio; passa per una presentazione cromaticamente efficace, elegante ed equilibrata; prosegue con un gusto che non tradisce, fatto di “contrasti armonici”, dove ogni ingrediente si percepisce, senza prevalere sugli altri; ti saluta, ma non ti lascia, accompagnandoti con il ricordo di un percorso, dove storia, cultura, apparenza e sostanza si fondono in un olismo perfetto.
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Con questa recensione mi candido a partecipare come giurato al campionato nazionale cuochi organizzato dalla F.I.C.

2 commenti:

  1. Bello, il racconto di un piatto attraverso il prima e il dopo. Non ci avevo mai pensato in questi termini, ma in effetti... in bocca al lupo!

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  2. Grazie Andrea, sono veramente onorata di essere stata da te recensita!
    In bocca al lupo!!!
    elisa

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