Ecco la mia prima ricetta che da un senso al sacrificio dei pomodorini e della loro lenta disidratazione, come descritto in questo post.
Ingredienti (per 4 persone)
- 4 etti di spaghetti (ma va bene qualsiasi tipo di pasta, naturalmente)
 - 20 fiori di zucca
 - 400 grammi di pomodorini ciliegino
 - 12 filetti di acciuga
 - Origano fresco
 - Un po' di mollica di pane raffermo
 - Olio extra-vergine di oliva
 - Sale e pepe
 
Per prima cosa dovete disidratare i pomodori, che come saprete, se vi siete presi la briga di leggere qui, è una operazione piuttosto lunga, ma che ritengo fondamentale per dare al piatto quel gusto particolarmente intenso. 
Naturalmente
 potete preparare i pomodori il giorno prima o anche con maggiore 
anticipo, tanto preprati in quelo modo si conservano per qualche giorno.
Pulite
 poi i fiori di zucca, tagliando la base del fiore, ed eliminado, in un 
sol colpo, il gambo, la parte dura della base ed il pistillo. In altre 
parole, tenente solo le foglie, che taglierete, specie se i fiori sono 
grandi a metà nel senso della lunghezza.
Se volete, lasciate da parte quattro fiori interi per guarnire il piatto. 
In
 una padella piuttosto ampia, che potrà contenere poi anche la pasta, 
per la sua mantecatura, mettete abbondante olio extra-vergine ed i 
filetti di acciuga. Portate sul fuoco, a fiamma media, e fate scaldare, 
sino a quando i filetti cominciano a sfaldarsi, cosa che agevolerete con
 un uso sapiente di un cucchiaio di legno.
Quando
 i filetti sono ben sfatti, aggiungete i fiori di zucca e fate andare a 
fuoco vivace per qualche minuto, considerando che i fiori si cuociono 
veramente in poco tempo.
Spegnete il fuoco, aggiungete i pomodorini e mescolate in modo da amalgamere il tutto. Di regola il sale non serve, dato che le acciughe sono salate di loro ma, in ogni caso, assaggiate e nel caso regolate.
Spegnete il fuoco, aggiungete i pomodorini e mescolate in modo da amalgamere il tutto. Di regola il sale non serve, dato che le acciughe sono salate di loro ma, in ogni caso, assaggiate e nel caso regolate.
Se
 avete tenuto da parte qualche fiore per la guarnizione, cuoceteli in un
 padellino anti-aderente a fiamma viva, con un filo d'olio extra-vergine
 e giusto per il tempo di farli ammorbidire - non più di 30 secondi per 
lato - in modo che mantengano il colore vivo.
Mettete su l'acqua per gli spaghetti, ricordando le regole fondamentali.
Mettete su l'acqua per gli spaghetti, ricordando le regole fondamentali.
Tritate finemente con il coltello le foglioline di origano fresco. 
Tanto
 che l'acqua raggiunge il bolore, prendete la mollica di pane (potete 
usare pane sciapo, quello a cassetta o, in casi estremi, anche il pane 
grattugiato) e frullatela nel Mixer, poi mettetela in un padellino 
anti-aderente, aggiungete una bella macinata di pepe nero e l'origano 
tritato.
Portate
 sul fuoco a fiamma media e fate saltare la mollica fino a quando non 
comincerà a scurirsi, liberando i profumi del pepe e dell'origano. Fate 
molta attenzione, dato che la mollica tende a passar rapidamente da 
bianca, a dorata, a bruciata-da-far-schifo, per cui vigilate e girate 
continuamente, aiutandovi con un cucchiaio di legno.
Quando la mollica avrà raggiunto un bel color legno chiaro, spegnete e lasciate freddare.
Cuocete
 gli spaghetti, ricordandovi di mettere da parte una tazza d'acqua di 
cottura, per la mantecatura, presa dalla pentola pochi minuti prima 
della fine della cottura.
Scolate
 rapidamente gli spaghetti, in modo che un po' di acqua rimanga, e 
versateli nella padella con il sugo. Riportate sul fuoco e mantecate per
 un minuto, aggiungendo la tazza l'acqua se serve.
Ricordate
 che non c'è nulla di peggio di una pasta secca e dove il condimento 
sembra una cosa separata dalla pasta, per cui interrompete la 
mantecatura quando, sul fondo, è rimasto ancora un po' di liquido, che 
sarà comunque bello denso per effetto dell'amido disciolto nell'acqua di
 cottura.
Impiattate, aggiungendo su ogni piatto un po' della mollica di pane, come se fosse del parmigiano.
Portate in tavola con meritata soddisfazione.
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