Non è facile trovare delle zucchine romanesche così
fresche da avere ancora un bellissimo fiore, sodo e croccante, quasi più buono
della zucchina stessa, motivo per cui, quando il miracolo avviene, ne faccio
incetta, lasciando le zucchine a mia moglie, che le adora, e tenendo per me i
loro fiori.
Questa volta il loro sacrificio è avvenuto per una pasta,
dove i fiori li ho sbollentati per pochi minuti - sbianchiti, per usare un
termine tecnico - e poi trasformati in crema, usando solo olio extravergine,
sale marino e un pizzico di pepe.
A donare un sapore più deciso, le alici sotto sale,
tagliate in una piccola julienne e
poi fatte saltare, insieme all’erba cipollina, in olio extravergine giusto per
un minuto, in modo da ammorbidirle,
ma senza farle scioglierle, cosa che
spesso si fa con la classica pasta con le alici (o acciughe che dir si voglia).
Infine, come elemento croccante, le mandorle sfogliate,
tostate in padella con sale marino e paprika piccante, in modo da avere, oltre alla
croccantezza, quel minimo di gusto pungente,
che spero contribuisca a creare un contrasto, insieme alle alici, alla morbidezza della crema di fiori.