Il tema del concorso era ovviamente il formaggio e, nello
specifico, le varietà di Mugello, splendida produzione di Palagiaccio,
diverse per stagionatura e intensità del sapore.
In aggiunta al formaggio, il Tonno di Firenze,
assolutamente geniale nell’idea e del quale mi sono innamorato dopo averlo
assaggiato, che a dispetto del nome è prodotto con la carne di manzo, lavorata
come se fosse un tonno sott’olio, che lo ricorda nell’aspetto ma, a mio avviso,
lo supera di gran lunga nel gusto.
Formaggio e tonno, quindi, con i quali si potevano
scegliere due tipologie di preparazioni, con la prima ispirata alla cucina
americana e la seconda a quella fusion.
Dopo lungo pensare, alla fine ho deciso per una sorta di
compromesso, visto che ho scelto l’ispirazione americana, ma con contaminazioni
nostrane, in modo da strizzare anche alla cucina fusion, basata appunto sulle contaminazioni.
Avendo a disposizione il formaggio, il mio pensiero è
andato subito al classico Mac&Cheese,
un piatto che celebra il formaggio e lo fa nello spirito americano, con una
sovrabbondanza di valori e senza alcuna attenzione al conteggio delle calorie.
Nel mio caso, provando a dare al piatto una maggiore eleganza, ho pensato a una sorta di
scomposizione - molto, forse troppo, di moda - dove i vari ingredienti della
ricetta classica, più quelli inseriti per la contaminazione, fossero lavorati
separatamente.
I maccheroni, dopo averli cotti nel modo classico,
lasciandoli ben al dente, li ho panati e fritti in olio di semi di arachide -
non ho usato l’uovo ma ho invece sfruttato la collosità naturale dell’amido per far aderire il pangrattato - in
modo da renderli dorati e croccanti.
Con il tonno di Firenze ho invece realizzato una crema,
lavorandolo con un poco di pomodoro, olio extravergine di oliva e un poco
d’acqua, necessaria per ottenere la consistenza desiderata, con la quale ho poi
riempito i maccheroni, operazione per la quale vi aiuterà molto l’uso di una sac à poche.
Il formaggio - ho usato il Fior di Mugello - l’ho invece
utilizzato per preparare una crema piuttosto densa, usando un poco di panna
fresca e del pepe nero, che ho usato al momento dell’impiattamento, come una
sorta di base per i maccheroni.
Infine, come ulteriori elementi croccanti, il prezzemolo
cristallizzato, ottenuto con una velocissima frittura in olio, è delle cialde
di pomodoro, ottenute facendo lentamente essiccare in forno un poco di passata
di pomodoro, in modo da far evaporare la sua componente acquosa, senza però
cuocerlo.
In definitiva, volendo dare un nome parlante al piatto,
si tratta di:
“Maccheroni croccanti con crema di tonno di Firenze,
fonduta di Fior di Mugello, cialda di pomodoro e prezzemolo cristallizzato”
Per quanto riguarda le quantità, tenente poi presente che
quelle per la crema di tonno di Firenze saranno decisamente in abbondanza
rispetto a quanta ne userete effettivamente, dato che al di sotto di certi
valori non si può scendere senza comprometterne la lavorazione.
Concludo dicendovi che, alla luce di come ho trattato i
singoli elementi, il piatto è perfetto anche come Finger Food, usando rigorosamente le dita per acchiappare i
maccheroni e gustarseli.