Ricordate che il pesce crudo, prima di essere preparato e
servito, deve essere abbattuto o congelato (il tempo di abbattimento dipende
dalla temperatura e va dalle 9 ore a -40° fino alle 96 a -15°) in modo da
eliminare il rischio di contaminazioni da parte di batteri e parassiti, tra i
quali il più pericoloso è sicuramente l'Anisakis. Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, punti
vendita e ristoranti, esiste l'obbligo di informazione al consumatore, come
stabilito dal Ministero della Salute.
Chi mi segue - si, lo so, ultimamente sono piuttosto
assente - avrà notato, tra le poche ricette pubblicate, una prevalenza di
quelle con le mazzancolle, cosa che si spiega con il fatto di averne fatto
scorta, poi ovviamente surgelata, l’ultima volta che sono stato in quel di
Anzio.
Come sempre, o quasi, anche questa volta un uso a crudo
dei crostacei, con una tartare, condita con olio extravergine, sale marino, pepe di Sichuan, polvere di liquirizia e scorza di limone, combinazione scelta per aver un
bel contrasto tra i vari sapori, anche in considerazione della dolcezza dei
datteri, usati al naturale, come contenitore della tartare, ma
ovviamente anche come elemento dolce del piatto, ancora una volta a rimarcare
il contrasto, che personalmente ritengo uno degli elementi fondamentali di
qualsiasi piatto.
A completare il piatto, una maionese fatta con il liquido
rilasciato dal baccalà - tutte le volte che lo preparo, soprattutto sottovuoto
a bassa temperatura, tengo da parte il liquido, congelandolo, per usi futuri -
procedendo come per quella tradizionale (la maionese, lo ricordo, è un'emulsione
stabile di proteine e grassi, per cui si può usare, al posto delle uova,
qualsiasi liquido che abbia un
contenuto significativo di proteine), usando qualche goccia di limone e l’olio
di semi di arachide, preferito a quello extravergine di oliva, che le avrebbe
conferito un sapore troppo deciso e in parte pungente.
Completa il piatto, come elemento di guarnizione, ma
anche come nota croccante, qualche pezzetto di pane carasau