4 aprile 2017

Spaghetti di farro, con alici fresche, zeste di limone e croccante di pane al finocchietto selvatico



Sono passati quasi due anni dalla mia prima ricetta con gli spaghetti di farro, che non potevo aspettare oltre, per cui mi sono nuovamente rifornito dei meravigliosi spaghetti integrali di farro di Girolomoni e mi sono messo ai fornelli.

Come condimento sono andato sull’essenziale, visto che volevo mettere in primo piano gli spaghetti, per cui ho scelto le alici fresche, saltate in padella con olio extravergine di oliva, aglio e peperoncino.

Durante la mantecatura, poi, ho unito anche una zeste di limone (che altro non è che la scorza del limone grattugiata) e il finocchietto selvatico, questo quasi a richiamare la famosa e buonissima pasta con le sarde, tipica ricetta siciliana.

Infine, per dare croccantezza al piatto, ho preparato anche un croccante fatto con la mollica di pane e, di nuovo, il finocchietto, a richiamare i profumi già presenti nel condimento.

Ingredienti (per 4 persone)

Per la pasta
  1. Tre etti e venti di spaghetti di farro
  2. Sedici alici fresche
  3. Un cucchiaio raso di finocchietto selvatico tritato
  4. Sei cucchiai di olio extravergine di oliva
  5. Due spicchi d’aglio
  6. Un pezzetto di peperoncino
  7. Sale marino
  8. Pepe nero
Per il croccante di pane al finocchietto
  1. Un etto di mollica di pane
  2. Un bel ciuffo di finocchietto selvatico (vedi dopo)
  3. Due cucchiai di olio extravergine di oliva

Preparate per prima cosa il croccante di pane al finocchietto, per il quale metterete la mollica nel mixer - scegliete un pane casareccio che ne abbia una ben compatta - aggiungendo il finocchietto e facendo poi andare alla massima velocità, fino a quando la mollica non si sarà ridotta in piccole briciole e avrà assunto una leggera tonalità verde per effetto della presenza del finocchietto (questa volta l’ho volutamente tritato insieme al pane, proprio per avere un bel colore verde).

Per quanto riguarda la quantità di finocchietto, dovrete regolarvi a occhio, magari procedendo per gradi, dato che darvi un peso indicativo è pressoché privo di senso, visto che vi servirebbe una bilancia da orafo per poter avere la precisione necessaria, considerando il peso di un singolo rametto.

Prendete un padellino, meglio se anti-aderente, metteteci due cucchiai d'olio extravergine, portatelo sul fuoco, a fiamma media, e quando l'olio è ben caldo, unite la mollica di pane, facendola saltare e girandola, in modo che tutte le briciole possano sentire il calore in modo uniforme.

Quando la mollica sarà diventata croccante, travasatela in un piatto, sul quale avrete messo qualche foglio di carta da cucina, in modo che l'olio in eccesso possa essere assorbito.

Pulite le alici, rimuovendone la lisca centrale, le piccole lische che si trovano sui bordi dei filetti e, infine, sciacquandole molto accuratamente sotto l'acqua corrente, in modo da eliminare ogni traccia di sale.

Usando qualche foglio di carta da cucina, asciugate per bene le alici, poi trasferitele sul tagliere e, usando un coltello con la lama ben affilata, tagliatele grossolanamente, riducendole in pezzi piccoli ma non troppo (in altre parole, non dovete tritarle).

Prendete una padella molto ampia (volendo potete fare questa operazione parallelamente alla cottura della pasta), tale da poter contenere la pasta per la mantecatura finale e metteteci sei cucchiai di olio extravergine e un poco di peperoncino, la cui quantità dipenderà ovviamente dal vostro amore per il piccante.

Sbucciate gli spicchi d’aglio e, usando una grattugia a lama fine, come ad esempio questa della Microplane, grattugiatelo direttamente nella padella, ottenendo quasi una sorta di poltiglia.

Portate la padella sul fuoco e aspettate che l’aglio cominci a soffriggere - fate attenzione, che l’aglio cosà finemente grattugiato tenderà a scurirsi piuttosto rapidamente - quindi unite le alici, salatele leggermente e fatele andare, a fiamma vivace e senza coperchio, per un paio di minuti, in modo che possano ammorbidirsi, senza soffrire per una cottura troppo prolungata.

Durante la veloce cottura, girate con un cucchiaio di legno, in modo da far sì che le alici possano in parte sbriciolarsi nel condimento, quindi spegnete e tenete da parte.

Mettete in un’ampia pentola l'acqua per la pasta, salatela - io la salo sempre subito, più che altro per non correre il rischio di dimenticarmi di farlo dopo - portatela sul fuoco e, quando il bollore è raggiunto, tuffateci gli spaghetti, facendoli cuocere, mantenendoli ben al dente.

Verso la fine della cottura della pasta, tritate finemente il finocchietto selvatico, in modo da averlo sottomano quando lo userete, operazione che, mi raccomando, non dovete fare con troppo anticipo, dato che tutte le erbette, una volta tritate, tendono ad ossidarsi e a diventare amare.

Quando la pasta è cotta - che sia ben al dente, mi raccomando - prendetela con un forchettone e travasatela direttamente nella padella con il condimento, alzando al contempo la fiamma sotto di essa e avviando la fase della mantecatura, aggiungendo un mezzo mestolo abbondante dell’acqua di cottura della pasta.

Interrompete la mantecatura quando la pasta risulterà ben cremosa, con un fondo quasi del tutto ridotto per effetto della completa evaporazione dell’acqua.

Nella fase finale della mantecatura, unite il finocchietto tritato e lo zeste di limone, che grattugerete direttamente sulla pasta, usando una grattugia dello stesso tipo di quella che avete utilizzato per l’aglio. Se vi fa sentire più sicuri, potete ricavare lo zeste con un poco di anticipo, lo stesso usato per il finocchietto.

Giusto per darvi un’idea, direi di considerare un paio di minuti complessivi per la mantecatura e di aggiungere limone e finocchietto negli ultimi trenta secondi.

Quando la cremosità è quella giusta, spegnete e impiattate rapidamente per evitare che la pasta si asciughi, aggiungendo il croccante di pane direttamente nei piatti, facendolo cadere a pioggia, quasi fosse del parmigiano.

Date eventualmente un leggero giro di olio extravergine su ciascuna porzione - qui è questione di gusti e, anche se a me piace, voi regolatevi come preferite - poi guarnendo a vostro piacimento e servite.

Buon appetito.

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