Ritorno sul polpo e sempre con una doppia cottura, prima
quella classica, in acqua, e poi insieme ai pomodorini, in modo che questi
ultimi siano cotti brevemente, cosa che non accadrebbe se il polpo fosse cotto
direttamente in casseruola.
Come faccio spesso, ho preso il polpo un paio di giorni
prima e l'ho lasciato nel congelatore, per poi riportarlo lentamente a
temperatura ambiente e lessarlo nel modo usuale.
Ad accompagnare il polpo, una crema di fagioli "occhiolina", scoperti quasi
per caso tra gli scaffali del supermercato (sono una qualità di fagioli
piccolissimi, che non necessitano di essere messi a bagno in anticipo e cuociono
in breve tempo), un crema di piselli, quasi più come guarnizione che altro, e
della mollica di pane tostata in padella e profumata con prezzemolo e pepe
nero.
Nel caso non trovaste i fagioli "occhiolina", potete senz'altro usare i più classici cannellini,
ricordandovi però di metterli in ammollo in acqua fredda con il dovuto
anticipo.
Ingredienti (per 4 persone)
Per il polpo
- Un polpo di circa sei etti
- Una trentina di pomodorini datterino (o ciliegino)
- Uno spicchio d'aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Per la mollica di pane
- Due cucchiai di mollica di pane
- Un ciuffo di prezzemolo
- Pepe nero
Per crema di fagioli occhiolina
- Un paio d'etti di fagioli occhiolina (o cannellini)
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
Per la crema di piselli
- Un etto di piselli, freschi o surgelati
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
Per prima cosa dovete lessare il polpo, mettendolo in
acqua molto calda, ma non ancora a bollore, leggermente salata e facendolo
cuocere per circa trenta o quaranta minuti, a pentola scoperta a con la fiamma
quasi al minimo.
E' importante che l'acqua non arrivi mai a bollore,
fermandosi alcuni gradi prima, intorno ai 95°, dato che una temperatura troppo
elevata tende a far staccare la pelle e le ventose dai tentacoli, con evidenti
conseguenze sul piano estetico.
Il tempo di cottura, comunque, dipenderà dalla dimensione
del polpo, dal fatto che questo sia fresco oppure congelato e via dicendo, per
cui il tempo è indicativo, e il miglior modo per vedere se il polpo è pronto è
quello di infilzarlo con la forchetta, laddove i tentacoli si uniscono alla
testa: se la forchetta entra con una certa facilità, allora ci siamo.
Ricordatevi, comunque, della doppia cottura, per cui fate
in modo che il polpo risulti tenero ma, per così dire, al dente, in modo che la successiva cottura lo cuocia alla
perfezione.
Quando il polpo è cotto, spegnete la fiamma e fatelo
intiepidire nella propria acqua di cottura, dalla quale lo toglierete solo
quando verrà il momento di usarlo.
Tanto che il
polpo si cuoce, dedicatevi alle due
creme, che potrete preparare in parallelo, direi partendo con quella di
fagioli, che metterete in una pentola, coperti da abbondante acqua fredda,
leggermente salata.
Portate la pentola sul fuoco, a fiamma media e con il
coperchio, e quando l'acqua raggiunge il bollore, abbassate la fiamma e fate
cuocere i fagioli fino a quando non saranno molto teneri, ricordando che gli "occhiolina" hanno tempi di
cottura piuttosto brevi, nell'ordine dei 40/50 minuti.
Quando i fagioli sono cotti, spegnete e lasciateli
intiepidire nella loro acqua di cottura, poi, usando un mestolo bucato,
travasateli nel frullatore
Aggiungete quattro cucchiai d’olio extravergine e, per
partire, un mestolo dell'acqua di cottura dei fagioli, poi azionate il
frullatore,alla massima velocità, e fatelo andare fino a quando la crema non
risulterà assolutamente fluida, senza residui fissi.
Regolate di sale, date una generosa macinata di pepe e
poi, usando ancora l'acqua di cottura dei fagioli, regolate la densità finale
della crema, avendo cura che questa sia non troppo fluida, in modo da poter
sostenere in parte il peso del polpo.
Parallelamente al quella di fagioli, preparate anche
quella di piselli, prendendo una casseruola, riempiendola d'acqua, salandola
leggermente e portandola sul fuoco.
Quando l'acqua è a bollore, tuffateci i piselli e fateli
cuocere giusto il tempo necessario a renderli morbidi, tenendo presente che, se
avete usati i pisellini primavera surgelati, saranno sufficienti cinque minuti.
Tanto che i piselli vanno, prendete una ciotola bella
grande e riempitela con acqua freddissima, magari aggiungendo anche del
ghiaccio.
Quando i piselli sono cotti, prelevateli con un mestolo
bucato e travasateli nell’acqua ghiacciata, in modo da mantenerne il loro bel
colore verde brillante.
Non appena saranno freddi, togliete i piselli dall’acqua
ghiacciata e fateli scolare per benino, ricordandovi anche di non buttate la
loro acqua di cottura, dato che vi servirà per regolare la densità della crema.
Analogamente a quanto fatto per i fagioli, mettete anche i
piselli nel frullatore, insieme a due cucchiai d’olio extravergine e a quattro
delle loro acqua di cottura, avendo cura che questa sia al più tiepida, meglio
ancora se fredda.
Fate andare il frullatore alla massima velocità per una
prima sgrossatura, poi valutate se sia il caso di unire altra acqua di cottura,
in modo da giungere ad una densità leggermente maggiore di quella di una tipica
di una vellutata.
Regolate di sale, date una macinata di pepe bianco e poi
fate andare il frullatore per un’ultima volta, in modo da ottenere, ancora una
volta, una crema fluida e senza più alcun residuo solido.
Mettete le creme da parte e dedicatevi ai pomodorini, che
laverete e poi passerete al passa pomodoro, in modo da ricavarne solo la polpa.
Se volete, e se la trovate, potete usare una passata già pronta di pomodori
datterino, come ad esempio quella Mutti,
calcolandone in questo caso circa quattro cucchiai bel colmi.
Tornate al polpo e, quando è tiepido, scolatelo,
mettetelo sul piano di lavoro, rimuovete la pelle in eccesso, soprattutto
quella vicina all'attaccatura dei tentacoli al corpo e, per finire, tagliatelo
in pezzi non troppo grandi (la foto dovrebbe aiutare ad avere un'idea delle
loro dimensioni).
Prendete ora una casseruola, metteteci quattro cucchiai
di olio extravergine, lo spicchio d'aglio sbucciato e leggermente schiacciato
e, se vi ci piace, un pezzetto di peperoncino.
Portate la casseruola sul fuoco, a fiamma media, e fate
rosolare aglio e peperoncino, poi toglieteli e unite i pomodorini passati, il
polpo tagliato, un pizzico di sale e una macinata di pepe.
Coprite con i coperchio, abbassate la fiamma al minimo -
se avete una retina spargi fiamma, usatela - e fate cuocere per una ventina di
minuti, in modo che la salsa possa asciugarsi e, allo stesso tempo, assorbire
gli umori del polpo, virando ad una tonalità molto scura di rosso.
Tanto che il polpo completa la sua seconda cottura,
prendete la mollica di pane, possibilmente usando del pane raffermo, in modo
che la mollica sia piuttosto secca, e mettetela nel mixer ad alta velocità
(quello che si usa per macinare il caffè e la frutta secca) o, se non l’avete,
nel mixer tradizionale o nel frullatore.
Unite il prezzemolo e fate andare alla massima velocità,
in modo da ridurre la mollica in piccole briciole e, al tempo stesso, fare in
modo che il prezzemolo, tritandosi, doni un bel colore verde al pane.
Travasate la mollica in un padellino anti-aderente, unite
una generosa macinata di pepe nero, quindi portate sul fuoco, a fiamma media, e
fate andare, girando quasi in continuazione, fino a quando la mollica comincerà
a scurirsi leggermente, poi spegnete e travasate rapidamente la mollica in una
ciotolina.
Non lasciate la mollica nella padella, altrimenti, per
effetto del calore residuo, continuerà scurirsi, soprattutto quella a contatto
con il fondo.
Tornate al polpo e, quando è pronto, spegnete il fuoco e
lasciatelo riposare una decina di minuti nella casseruola e, nel frattempo,
preparate i piatti, distribuendo in ciascuno di essi un paio di cucchiai di
crema di fagioli e, al centro di essa, un cucchiaino di quella di piselli.
Sopra alla crema di fagioli, seguendo il suo contorno,
disponete i pezzi di polpo, fino a realizzare un anello, poi distribuite la
mollica di pane, facendola cadere a pioggia, come fosse del parmigiano.
Guarnite come più vi piace e di corsa in tavola.
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