Ricordate
che il pesce crudo, prima di essere preparato e servito, deve essere abbattuto
o congelato (il tempo di abbattimento dipende dalla temperatura e va dalle 9
ore a -40° fino alle 96 a -15°) in modo da eliminare il rischio di
contaminazioni da parte di batteri e parassiti, tra i quali il più pericoloso è
sicuramente l'Anisakis.
Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, punti vendita e ristoranti,
esiste l'obbligo di informazione al consumatore, come stabilito dal Ministero della Salute.
La
mia prima volta con la coda di rospo a crudo, potrei dire, visto che questo
meraviglioso pesce, fino ad oggi, lo avevo usato sempre in cottura, ma poi,
grazie ad una ricetta proposta da Anna Maria Pellegrino, mente e cuore del Blog
"La cucina di qb", nonché presidente di AIFB,
mi sono lanciato anch'io.
Si
tratta quindi di una tartare di coda
di rospo, profumata con menta e limone - ho usato sia la scorza di limone, che
un olio al lemon grass (conosciuto
anche come citronella) - e condita solamente con del sale alla salicornia delle saline di Cervia e un pizzico di semi di coriandolo
macinati.
Ad
accompagnare la tartare, innanzitutto
una riduzione a freddo di pomodoro marinda invernale - ora ci sono già quelli estivi, ma quando ho preparato il piatto era ancora inverno - una delle varietà di pomodoro che preferisco, condita con olio,
sale e pepe e una punta di aceto balsamico, in modo da stemperare in parte
l'acidità naturale del pomodoro.
Poi,
insieme alla riduzione di pomodoro una terra
di capperi, preparata facendo essiccare parzialmente i capperi in forno e poi
passandoli al mixer,
in modo da ottenere, appunto, una consistenza terrosa, con un piccolo residuo di umidità.
Per
quanto riguarda i pomodori, tenete presente che normalmente i marinda si
trovano in uno stato iniziale di maturazione, con la loro parte superiore di un
bel verde, mentre per questa preparazione ve ne serviranno di più maturi, quasi
del tutto rossi; se così non li trovate, il suggerimento è quello di prenderli
con una settimana di anticipo e farli maturare a casa, fino al grado desiderato
(il pomodoro è un frutto climaterico e come tale continua a maturare anche quando
staccato dalla pianta).
Concludo
dicendovi che la preparazione è decisamente semplice, ma un po' lunghetta,
soprattutto per il tempo necessario a far decantare
i pomodori, in modo da eliminarne completamente l'acqua contenuta in essi.
Ingredienti
(per 4/6 persone)
Per
la tartare di coda di rospo
- Due etti di polpa di coda di rospo
- La scorza di mezzo limone
- Due cucchiai di olio al lemon grass (vedi dopo)
- Sei foglioline di menta fresca
- Semi di coriandolo
- Sale alla salicornia (o sale marino, in alternativa)
- Pane carasau (opzionale)
Per
la riduzione di pomodoro
- Sei pomodori marinda (vedi dopo)
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Due cucchiaini di aceto balsamico
- Sale marino
- Pepe bianco
Per
l’olio al lemon grass
- Olio extravergine di oliva
- Un bulbo di lemon grass
Per
la terra di capperi
- Due cucchiai di capperi sotto sale
Partite
sicuramente con la riduzione a freddo dei pomodori, tagliandoli grossolanamente
a pezzi e passandoli al passa pomodoro, usando un disco con i fori piccoli, in modo da raccoglierne
solamente la polpa.
Prendete
poi una ciotola di diametro piuttosto ampio e copritela con un tovagliolo o un
fazzoletto, che terrete in posizione, ben teso, aiutandovi con un elastico,
come se fosse la copertura di un tamburo.
Versate
il pomodoro passato sul tovagliolo, che per il peso si incurverà leggermente,
salatelo leggermente e mettete poi il tutto in luogo fresco, dedicandovi ad
altro in attesa che l'acqua dei pomodori, lentamente, filtri nel tovagliolo,
lasciandovi una polpa piuttosto compatta.
Il
processo è piuttosto lungo, non meno di sei ore, durante le quali, ogni tanto, muovete la polpa usando un cucchiaio, in
modo che l'eventuale acqua che si raccoglierà in superficie possa comunque
colar via.
Tanto
che la polpa sta lì a disidratarsi, preparate l’olio al lemon grass, cosa che comunque potrete fare anche con qualche
giorno di anticipo e in quantità maggiore, visto che comunque l'olio si
conserva tranquillamente per qualche settimana.
Eliminate
lo strato più esterno al bulbo di lemon
grass, tagliatelo in pezzi di circa cinque centimetri di lunghezza e poi,
ciascun pezzo, a metà nel verso della lunghezza, in modo da esporne la sua
parte interna, quindi mettetelo in un barattolino con la chiusura ermetica e
coprite a filo con olio extravergine di oliva.
Chiudete
il barattolino e, se avete il forno elettrico, infornatelo a 60° per circa un’ora,
in modo che il tenue calore faciliti la trasmissione dei profumi dal lemon grass all’olio.
Se
non avete il forno elettrico, potete scaldare dell’acqua - che non sia a
bollore, mi raccomando - e immergervi il barattolino, verificando ovviamente
che questo sia chiuso bene.
Trascorso
il tempo, togliete il barattolino dal forno o dall’acqua e lasciatelo freddare
al riparo dalla luce, fino a quando lo utilizzerete.
Sempre
in attesa dei pomodori, preparate la terra
di capperi, sciacquando questi ultimi in modo da eliminarne tutto il sale di
conservazione e poi asciugandoli con qualche foglio di carta da cucina.
Prendete
una piccola teglia e metteteci un pezzo di carta da forno, quindi distribuite i
capperi, lasciandoli bene separati tra loro.
Infornate
la teglia a 90°, fino a quando i capperi non si saranno quasi del tutto seccati
- ci vorranno circa un paio d'ore - con buona parte della loro acqua oramai
evaporata.
Mi
raccomando, non abbiate fretta e non alzate la temperatura, dato che i capperi
devono disidratarsi e non cuocersi, e 90° è la giusta temperatura per far
evaporare l'acqua in modo non traumatico.
Quando
l'essiccatura è al punto giusto, togliete la teglia dal forno e fate freddare i
capperi, rimuovendo le eventuali tracce di sale che fossero rimaste attaccate
ai capperi - ve ne accorgete dato che il sale, per effetto dell'essiccatura, si
trasformerà in una sorta di patina quasi bianca - cosa che potrete fare
semplicemente scuotendoli all'interno
di un colino, i modo che il sale possa cadere attraverso i fori.
Mettete
i capperi nel mixer,
facendolo andare alla massima velocità fino ad ottenere le terra, che in virtù della presenza di un minimo di acqua residua
nei capperi, sarà grossolana nella dimensione e morbida nella consistenza, proprio come se fosse una vera terra,
leggermente umida.
Raccogliete
la terra di capperi in una ciotolina,
che terrete in luogo asciutto fino al momenti di usarla (quella che poi vi
avanzerà la potrete conservare in frigorifero).
Tornate
al pomodoro e, quando sarà trascorso il tempo della decantazione, prendete la
polpa e travasatela in una ciotola, condendola poi con un poco di pepe, l'aceto
balsamico - mi raccomando, usatene uno di buona qualità, non troppo
invecchiato, e non quelle melasse che si trovano nei supermercati a pochi euro
- un altro pizzico di sale e i due cucchiai di olio extravergine.
Mescolate
per bene, assaggiate per verificare il corretto equilibrio dei sapori e poi,
per continuare il processo di eliminazione dell'acqua, travasate la polpa
condita, che sarà ben densa, in un colino a maglie fitte, poggiato sopra ad una ciotola, in modo che l'eventuale
acqua non eliminata nella prima fase poi colar via.
E'
importante eliminare quanto più possibile l'acqua dei pomodori, altrimenti al
momento dell'impiattamento questa inevitabilmente si separerà dalla polpa, con un bruttissimo effetto complessivo.
Ora
è il momento della tartare, che
preparerete eliminando per prima cosa la pelle dalla coda di rospo e poi, usando
un coltello bel affilato, ricavando la polpa, separando quest'ultima dalla
grossa cartilagine centrale.
Data
la natura della coda di rospo, è assai probabile che, pur avendo eliminato la
pelle, sulla polpa sarà ancora presente il suo strato sottostante, una sorta di
guaina trasparente e molto tenace.
Il
modo migliore per eliminarla è quella di cominciare a ricavare dalla polpa dei
pezzi più piccoli, un po' come se doveste fare un taglio per un carpaccio,
tenendo la parte con il residuo di pelle a contatto del tagliere, fino a che
sarà rimasta solo quest'ultima, con al più giusto un minimo residuo di polpa.
Pesate
la polpa della coda di rospo alla quantità indicata, poi mettetela sul tagliere
- con gli scarti fateci un brodo, che poi surgelerete e userete per
preparazioni future -
quindi
cominciate a batterla usando un coltello a lama grande e affilata, fino a ridurla alla consistenza che preferite,
che comunque, per questa preparazione, dovrebbe non essere troppo grossolana.
Mettete
la coda di rospo in una ciotola, bagnatela con due cucchiai di olio al lemon grass e date una prima mescolata.
Tritate
finemente al coltello le foglioline di menta e aggiungetele nella ciotola con
il pesce, poi date una leggera macinata di semi di coriandolo, aggiungete un
pizzico di sale alla salicornia e la scorza del limone, finemente grattugiata
usando una grattugia adatta, come ad esempio questa della Microplane.
Mescolate
nuovamente per amalgamare tutti gli ingredienti e poi, al solito, assaggiate
per verificare il giusto equilibrio tra i sapori.
Bene,
non resta che impiattare, cosa che sarebbe meglio fare usando un piccolo stampo rotondo, in modo da avere piatti ordinati
e puliti nell’aspetto.
Per
prima cosa mettete sul fondo dei piatti un paio di cucchiai di riduzione di
pomodoro, distribuendola in modo omogeneo dando qualche colpetto sul loro
fondo.
Prendete
poi un pezzo di carta da forno e poggiatelo sul piano di lavoro, quindi
poggiate su di esso lo stampo rotondo e mettete al suo interno un cucchiaio ben
colmo di tartare di coda di rospo
esercitando una leggera pressione, meglio se con l'apposito disco che spesso si
vende abbinato agli stampi, in modo da compattarla e livellarla.
Rimuovete
delicatamente lo stampo e ripetete fino a completate tutte le tartare, quindi prendetele molto
delicatamente - vedrete che la collosità naturale del pesce sarà tale da
mantenerle nella forma che gli avete dato - e poggiatele nei rispettivi piatti,
sopra alla riduzione di pomodoro.
Completate
con la terra di capperi, che distribuirete a pioggia, quasi fosse del
parmigiano, senza esagerare nella quantità, dato che il suo sapore è piuttosto
intenso.
Guarnite
come più vi piace, nel caso usando anche qualche pezzetto di pane carasau, che
aggiunge un minimo di croccantezza, poi servite.
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