Con questa ricetta partecipo alla seconda fase del
Contest Pomorosso d’Autore – Ricette di Pasta, realizzato da MySocialRecipe in collaborazione con La Fiammante e La Fabbrica della Pasta di Gragnano
Al solito, come più volte detto, vedo nei concorsi
l’opportunità di lasciar libero sfogo alla creatività e l’occasione di provare
quante più ricette possibili, tanto più se il regolamento lo rende possibile.
Quindi, dopo aver proposto la
mia prima ricetta, ho deciso di perseverare, preparandone un’altra, ancora
una volta usando un formato “monoporzione” di La Fabbrica della Pasta di
Gragnano - questa volta la ‘Caccavella’ - un formato veramente particolare
e che spinge a ripensare il concetto
di pasta e del suo condimento.
Rispetto a ‘Il Sole di Capri’, usato nella prima ricetta
e che con la sua struttura è adatto ad accogliere più condimenti, la
‘Caccavella’ ha invece una struttura diversa, che la rende simile a un contenitore unico, motivo per cui ho
pensato di usarla in tal senso.
La base, allora, è la classica parmigiana di melanzane,
preparata usando i pomodori Corbarino, la mozzarella di bufala campana e il
parmigiano reggiano, assemblata poi all’interno delle caccavelle,
precedentemente cotte nel modo classico, passando poi il tutto in forno per una
mezz’ora, senza elementi liquidi
esterni, in modo che, alla fine, le caccavelle risultassero leggermente croccanti.
Ad accompagnare le caccavelle, una spugna al basilico, che ha il doppio ruolo di essere un sostituto
del pane - alzi la mano chi non mangia il pane insieme alla parmigiana - e di
portare i profumi del basilico, altro ingrediente tipico della parmigiana.
Infine, come elemento cremoso, una fonduta di parmigiano
reggiano, dal sapore intenso, che anch’essa richiama uno degli ingredienti
fondamentali della parmigiana e dona al piatto un gusto ancora più deciso.
Concludo dicendovi che, per la preparazione della spugna, sarà fondamentale l’uso di un sifone, necessario per poter incorporare
l’aria al composto utilizzato.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta
- Quattro caccavelle de “La Fabbrica della Pasta di Gragnano”
- Sale marino grosso
- Olio extravergine di oliva
Per la parmigiana di melanzane
- Quattro melanzane lunghe di media grandezza
- Due etti di mozzarella di bufala campana
- Quattro cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
- Salsa di pomodoro (vedi dopo)
- Una decina di foglie di basilico
- Olio di semi d’arachide
- Sale marino
Per la salsa di pomodoro
- Una confezione di pomodori Corbarino de “La Fiammante”
- Due cucchiai di olio extravergine di oliva
- Due spicchi d’aglio
- Sale marino
- Pepe nero
Per la spugna al basilico
- Due uova intere
- Un tuorlo
- Ottanta grammi di farina "00"
- Venti foglie di basilico
- Sale marino
Per la fonduta di parmigiano
- Due etti e mezzo di panna fresca
- Un etto e mezzo di parmigiano reggiano grattugiato
- Un cucchiaino di fecola di patate o di amido di mais
- Pepe bianco
Per prima cosa, con almeno quattro ore di anticipo
rispetto al servizio, mettete in un pentolino la panna fresca, il parmigiano
grattugiato e una generosa macinata di pepe bianco, lasciando poi il tutto nel
frigorifero.
Preparate poi il composto che userete per creare la spugna, mettendo in una ciotola le uova
intere, il tuorlo e un pizzico di sale.
Usando una piccola frusta, sbattete le uova per bene,
fino ad ottenere un composto ben fluido, al quale poi aggiungerete in modo
graduale la farina, che avrete prima setacciato usando un colino a maglie fitte.
Salate e lavorate ancora il composto, poi travasatelo nel
bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione,
unendo anche le foglie di basilico.
Fate andare il frullatore alla massima velocità,
lavorando con cura fino ad ottenere un composto di colore verde tenue, molto
fluido e senza residui solidi. Se il composto di dovesse sembrare troppo denso,
potete unire qualche cucchiaio d’acqua, facendo andare nuovamente il
frullatore.
Prendete un imbuto e infilatelo nel sifone, poi poggiate
sopra l'imbuto un colino a maglie molto fitte, quindi versate il composto nel
colino, in modo che venga setacciato alla perfezione prima di finire
all'interno del sifone.
Chiudete il sifone,
agitatelo per una decina di secondi, poi aggiungete due cariche di gas, tenendo
il sifone con il tappo rivolto verso il basso, così che il gas, entrando nel
sifone, attraverserà tutto il
composto, facilitando l'incorporamento dell'aria.
Mettete il sifone in frigorifero, dove dovrà riposare
almeno un paio d’ore, e dedicatevi alle melanzane - a me non piace eliminarne
la buccia - che taglierete a fette,
trasversalmente alla loro lunghezza e di spessore di poco meno di mezzo
centimetro.
Mettete le fette sotto sale, facendo gli strati
all’interno di un colino sufficientemente ampio, dove le lascerete per un paio
d’ore, in modo che possano perdere la loro acqua.
Quando le melanzane hanno perso la loro acqua,
asciugatele per bene, poi prendete una padella piuttosto ampia, metteteci
abbondante olio di semi di arachide, portandola poi infine sul fuoco.
Fate scaldare l'olio a circa 170°, quindi tuffateci le
fette di melanzane e fatele andare, girandole una volta sola, per circa quattro
o cinque minuti, in modo che diventino morbide, ma non troppo scure.
Man mano che scolate le melanzane, mettetele su un
piatto, sul quale avrete messo un buon numero di fogli di carta da cucina o per
frittura, in modo che l’olio in eccesso possa essere assorbito.
Tanto che le melanzane si freddano e perdono il loro olio
residuo, dedicatevi alla salsa di pomodoro, prendendo una piccola casseruola e
mettendoci i pomodori Corbarino, inclusa ovviamente la loro polpa, insieme
all’olio extravergine, un pizzico di sale marino, uno di pepe nero e ai due
spicchi d’aglio, sbucciati e leggermente schiacciati.
Portate la casseruola sul fuoco, a fiamma minima e con il
coperchio, e fate andare per una mezz’ora, poi spegnete ed eliminate dai pomodori
Corbarino gli spicchi d’aglio.
Usando un frullatore a immersione - qui questo è decisamente più adatto di quello tradizionale - frullate
per bene il pomodoro, in modo da eliminare ogni residuo solido, poi setacciatelo
usando un setaccio o un colino a maglie fini, in modo da raccogliere
solamente la polpa, trattenendo semi e altri residui.
Sciacquate sommariamente la casseruola, rimetteteci il
pomodoro appena filtrato e riportatela sul fuoco, a fiamma bassissima, facendo
ridurre ulteriormente la salsa, fino a quando questa non sarà ben densa, con la
sua acqua residua oramai del tutto evaporata.
Quando la densità è quella desiderata, spegnete la fiamma
e fate freddare la salsa.
Tagliate la mozzarella in dadini molto piccoli - quasi un
battuto - lasciandoli su di un tagliere inclinato, in modo che l’eccesso di
siero possa colar via, siero che altrimenti renderebbe troppo bagnata la parmigiana.
Ora è il momento di cuocere le caccavelle, mettendo sul
fuoco l’acqua - che sia abbondante, mi raccomando - e salandola, cosa che io faccio sempre subito,
più che altro per evitare di scordarmi di farlo dopo.
Quando l’acqua è a bollore, immergeteci le caccavelle,
facendole cuocere per il tempo indicato - vista la successiva cottura a secco, io ho aumentato il tempo di
circa il 25%, per un totale di poco più di 12 minuti - in modo che rimangano al
dente, ma non eccessivamente.
Quando la pasta è cotta, scolatela prendendo un pezzo
alla volta con un mestolo bucato e immergendolo in acqua fredda, in modo da
fermarne la cottura, quindi fate asciugare le caccavelle su di un canovaccio in
cotone.
Mettete le caccavelle sul piano di lavoro, mettete sul
loro fondo giusto un poco di salsa di pomodoro, poi cominciate a comporre la
parmigiana al loro interno, procedendo nel modo usuale, alternando gli strati
di melanzane, mozzarella e parmigiano, aggiungendo anche qualche fogliolina di
basilico spezzettata con le mani.
Fate in modo che la parmigiana arrivi fino al bordo
superiore delle caccavelle - con la cottura la parmigiana si compatterà,
perdendo circa un centimetro di altezza - quindi completate con uno strato di
parmigiano, in quantità un poco più abbondante di quella usata per gli strati
interni.
Ungete leggermente una teglia, disponeteci le caccavelle,
coprite con un foglio di carta d’alluminio, quindi infornate a 180° per
mezz’ora, togliendo la carta da forno dopo i primi quindici minuti.
Tanto che le caccavelle sono in forno, riprendete il
pentolino con la panna e il parmigiano e portatelo sul fuoco, a fiamma minima,
fino al raggiungimento di un bollore appena accennato.
Unite la fecola, facendola cadere attraverso un colino a
maglie fitte, in modo da eliminarne i grumi e sempre girando la fonduta con una
forchetta o una piccola frusta, in modo da incorporarla al composto.
Proseguite il bollore leggero per cinque minuti, quindi
toglietela dal fuoco e filtratela usando un colino a maglie fitte e aiutandovi
con il dorso di un cucchiaio, raccogliendola in una tazza e lasciando nel
colino i residui.
Pulite sommariamente il pentolino e rimetteteci la
fonduta, in modo che poi sia agevola scaldarla quando servirà, ricordando che
questa andrà servita tiepida, al più calda, ma sicuramente non bollente.
Sempre in attesa delle caccavelle, procedete con la
preparazione della spugna.
Riprendete il sifone dal frigorifero, agitatelo
nuovamente per un'altra decina di secondi, montate il beccuccio più largo che
avete e sifonate il composto in due
bicchieri di vetro, di forma regolare, arrivando fino a circa la metà della
loro altezza.
Mettete i bicchieri nel microonde e cuocete alla massima
potenza per un minuto o, se cuocete separatamente i due bicchieri, per quaranta
secondi. Con questo tipo di cottura, che agisce in modo rapido e dall'interno,
l'aria presente nel composto lo farà crescere e alveolare, dandovi appunta una spugna,
dalle morbide consistenze e dal sapore delicato.
Tenete presente che la spugna mantiene la sua morbidezza
per non più di quindici minuti, motivo per cui preparatela all'ultimo momento.
Trascorso il tempo di cottura delle caccavelle, togliete
dal forno, lasciatele riposare giusto una decina di minuti, quindi procedete
all’impiattamento.
Per prima cosa distribuite tre cucchiai di fonduta di
parmigiano sul fondo di ciascun piatto, quindi disponete sopra la fonduta le
caccavelle e, infine, la spugna di
basilico, che romperete in pezzi con le mani e li disporrete secondo la vostra
vena creativa.
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