Una ricetta decisamente semplice - ma, sapete come si
dice, “in cucina è meglio togliere che
aggiungere” - fatta per celebrare dei meravigliosi prodotti avuti in
omaggio da generosi produttori, il tutto nell’ambito delle semifinali del
contest “Risate & Risotti”.
I prodotti dai quali sono partito, sono stati quelli del pastificio Verrigni, del quale ho usato gli
“spaghettialvolo”; dell’azienda Ciro Flagella, con i suoi splendidi pomodorini in conserva e, per finire, del
frantoio Italyheart, con il
suo eccellente olio extravergine “Infinito”.
Ricetta semplice, come dicevo, visto che alla fine ho
deciso di abbinare al pomodoro le canocchie, ricche di sapore ma non così tanto
di polpa, che ho cotto a lungo nel pomodoro, in modo che avessero tutto il
tempo di trasmettergli profumi e sapori, e dalle quali o poi recuperato la
polpa, rompendola all’interno della
salsa.
A completare il piatto, fedele a una tradizione che amo,
la mollica di pane - questa volta ne ho scelto una piuttosto asciutta e leggera - tostata insieme al
finocchietto selvatico e al pepe nero, che da quella croccantezza che a me
piace moltissimo quando addento la pasta.
Tutto qui, per un piatto decisamente semplice e che vede
nella qualità dei suoi ingredienti il suo punto di forza.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la pasta
- Tre etti e venti di “spaghettialvolo” Verrini (o spaghetti)
- Una confezione di pomodorini Flagella
- Sedici canocchie
- Sei cucchiai di olio extravergine di oliva “Infinito”
- Due spicchi d’aglio
- Sale marino grosso
Per la mollica tostate
- Cinquanta grammi di mollica di pane (vedi sopra)
- Un cucchiaino di finocchietto selvatico tritato
- Pepe nero
La preparazione, come vi dicevo, è decisamente semplice e
c’è giusto l’attesa della cottura della salsa, che richiederà circa un’ora, in
modo che le canocchie possano rilasciare i loro umori.
Prendete una casseruola, metteteci l’olio extravergine e
i due spicchi d’aglio, sbucciati e leggermente schiacciati, quindi portate il
tutto sul fuoco, a fiamma media.
Fate scaldare l’olio e quindi dorare l’aglio, che poi
toglierete quando sarà diventato di un bel colore bruno chiaro - volendo, se il
suo sapore vi piace assai, potete anche lasciarlo per tutto il tempo della
cottura della salsa - unendo quindi le canocchie e facendole rosolare per un
paio di minuti.
Unite infine i pomodorini con tutto il loro liquido di
conserva, salate leggermente, abbassate la fiamma al minimo - se avete una
retina spargifiamma, usatela - coprite con il coperchio e fate cuocere, girando
di tanto in tanto, per circa un’ora, fino a quando la salsa non si sarà
ristretta di circa un terzo del volume.
Quando la salsa è pronta, spegnete la fiamma, fatela
intiepidire - se avete lasciato gli spicchi d’aglio, toglieteli - quindi
togliete le canocchie, apritele nella parte inferiore del carapace, estraetene
la polpa e unitela direttamente nella salsa di pomodoro, usando poi i rebbi di
una forchetta per sbriciolarla per
bene all’interno del pomodoro.
Sia chiaro, la scelta di sbriciolare la polpa nel
pomodoro è del tutto personale, per cui voi potete ovviamente decidere di
lasciarla in pezzi più grossi e visibili.
Assaggiate la salsa, regolatela nel caso di sale e poi
travasatela in una padella, ampia abbastanza da poter poi contenere la pasta e
dove poi farete la usuale mantecatura.
Mettete in un’ampia pentola l'acqua per la pasta,
salatela - io la salo sempre subito, più che altro per non correre il rischio
di dimenticarmi di farlo dopo - portatela sul fuoco e, quando il bollore è
raggiunto, tuffateci gli spaghetti, facendoli cuocere, mantenendoli bene al
dente.
Tanto che la pasta è in cottura, preparate il croccante
di pane al finocchietto, per il quale metterete la mollica nel mixer, facendolo
poi andare alla massima velocità, fino a quando la mollica non si sarà ridotta
in piccolissime briciole.
Tritate finemente il finocchietto selvatico - non fate
questa operazione con troppo anticipo, dato che tutte le erbette, una volta
tritate, tendono ad ossidarsi e a diventare amare - quindi prendete un
padellino anti-aderente, metteteci la mollica di pane, aggiungete una generosa
macinata di pepe nero e portatelo sul fuoco, a fiamma media, girando con una
certa regolarità, in modo che tutta la mollica possa sentire il calore.
Quando il pane è ben tostato, assumendo un colore marrone
chiaro, spegnete la fiamma e travasatelo in una ciotolina, aggiungendo il
finocchietto selvatico, che per effetto del calore residuo, sprigionerà tutti i
suoi profumi.
A pochi minuti dalla fine della cottura della pasta,
portate sul fuoco la padella con il condimento, in modo che questo sia alla
giusta temperatura quando vi unirete la pasta.
Quando la pasta è cotta - che sia ben al dente, mi
raccomando - prendetela con un forchettone e travasatela direttamente nella
padella con il condimento, alzando al contempo la fiamma sotto di essa e
avviando la fase della mantecatura, aggiungendo un mestolo dell’acqua di
cottura della pasta.
Continuate a mescolare fino a quando la pasta risulterà
ben cremosa - in questo caso la
presenza del pomodoro ovviamente aiuterà - per effetto della completa
evaporazione dell’acqua.
Spegnete e impiattate rapidamente per evitare che la
pasta si asciughi, aggiungendo su
ciascun piatto una spolverata di pane
tostato, come se fosse del parmigiano.
Se vi ci piace, date un leggero giro di olio extravergine
su ciascuna porzione - qui è questione di gusti e, anche se a me piace, voi
regolatevi come preferite - guarnite come meglio credete e portate velocemente
in tavola.
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