21 novembre 2012

Le mie ricette - Crostini angeli e demoni, con erba cipollina e scalogno in agrodolce



Anche se rischio un'accusa di plagio da parte di Dan Brown, per essermi appropriato del suo titolo a scopo gastronomico, ribadisco la mia scelta, visto che questi crostini uniscono al bianco e dolce della ricotta - l'angelo - il rosso e piccante della 'nduja calabrese - il demone.

Poi, per stemperare la prorompenza dei sapori, lo scalogno in agrodolce, nella varietà "coscia di pollo", di forma allungata e dal sapore più delicato.

Per quanto riguarda le quantità, direi che vi potete regolare ad occhio, tanto non è che si debba essere precisi più di tanto. Nel caso, comunque, io vi do quelle per sei crostini, della dimensione di quelli in foto.

Ingredienti (per 6 crostini)
  1. Sei fette di pane casareccio (qui la mia ricetta)
  2. Sei cucchiai di ricotta di bufala
  3. Sei cucchiaini 'Nduja (vedi dopo)
  4. Sei fili di erba cipollina
  5. Uno scalogno
  6. Mezzo bicchiere scarso di vino bianco
  7. Mezzo bicchiere scarso di aceto di vino bianco
  8. Un cucchiaio di zucchero di canna
  9. Olio extra-vergine di oliva
  10. Sale e pepe

Per quanto riguarda il pane, sceglietene uno bello corposo, con la mollica di sostanza e ben soda. Perfetto a tale scopo il pane toscano, quello di Lariano o, ovviamente, quello che vi potete fare voi in casa.

Partite con gli scalogni, che devono essere cotti e deve avere il tempo per freddarsi, pulendoli e rimuovendo la parte iniziale e finale, poi tagliatelo in fettine molto sottili, meglio se nel verso della lunghezza.

Prendete un pentolino, possibilmente anti-aderente, metteteci un filo d'olio extra-vergine, le fettine di scalogno e portatelo sul fuoco, a fiamma media.

Quando lo scalogno comincia a sfrigolare, salatelo ed unite il vino bianco, l'aceto e lo zucchero di canna.

Fate cuocere, sempre a fiamma media, senza coperchio e girando ogni tanto, fino a quando il fondo di cottura non sarà quasi del tutto evaporato, lasciando sul fondo una sorta di sciroppo ben denso.

Spegnete e fate freddare.

Tagliate il pane casareccio in fette, non troppo spesse, poi accendete il forno, temperatura sui 220°, oppure usate, se l’avete, la piastra elettrica o l’aggeggio per scaldare i toast.

Quando la temperatura è raggiunta, infornate le fette di pane e fatele tostare fino a quando saranno croccanti, senza esagerare, in modo che all’interno queste rimangano ancora morbide.

Quando le fette di pane sono pronte, toglietele dal forno e, su ciascuna, spalmate la 'nduja, che si ammorbidirà per effetto del calore residuo delle fette di pane.

Naturalmente, per la quantità, indipendentemente da quella che ho riportato, regolatevi in base al vostro gusto, aumentandola o riducendola.

Sopra la 'nduja distribuite la ricotta, facendo uno strato abbastanza consistente ed irregolare nello spessore, in modo da accentuare il senso di “rustico” del crostino.

Distribuite poi lo scalogno, mettendone giusto qualche anello sopra la ricotta, facendo in modo che lo scalgono porti con se un po' del suo fondo di cottura, che accentuerà ancora meglio il gusto agrodolce del crostino.

Per finire, tagliate l'erba cipollina in piccoli pezzetti - tagliatela, non tritatela - e distribuitela sopra ai crostini, poi completate con qualche goccia di olio extra-vergine ed una leggera macinata di pepe nero.

Impiattate e servite ai vostri ospiti, godendo delle loro smorfie quando avranno modo di addentare la parte demoniaca del crostino.

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