Ho preparato questo piatto come mio contributo alla
splendida iniziativa di AIFB, che il primo
gennaio 2015 ha lanciato il "Calendario del Cibo",
un progetto il cui scopo è promuovere e diffondere la cultura e la tradizione
gastronomica dell’Italia, attraverso l’istituzione di un calendario in cui si
celebrano, in 366 giornate e 52 settimane nazionali, i nostri piatti e i prodotti più tipici.
Un riempimento
che, peraltro, da un po' di tempo non praticavo, per cui galeotto fu il
calendario, che mi ha permesso di recuperare il tempo perduto, cosa che mi ha
anche dato la possibilità di soddisfare - cosa non da poco - il desiderio che
moglie e figli manifestavano in tal senso e, a dirla tuta, in modo piuttosto
manifesto.
Naturalmente, sia all'iniziativa di AIFB che alle preghiere della famiglia, ho
ceduto senza troppe difficoltà - probabilmente Freud avrebbe detto che non
aspettavo altro - decidendo per un ripieno che, come peraltro in molti miei
altri piatti, avesse i sapori e i profumi della terra e del mare.
Per la terra
sono scese in campo le verdure, nella veste di melanzane e peperoni, mentre per
il I la bottarga di tonno, dal sapore molto intenso e che da sola ha fatto
egregiamente il suo lavoro.
Completano il ripieno, la mollica di pane e un tuorlo
d’uovo, che consentono di legare l’impasto, e il prezzemolo riccio, che dona
profumo.
Ad accompagnare i calamari, una crema di patate dolci
americane - quella che hanno la polpa arancione, per capirci - condita
solamente con olio extravergine, sale e pepe.
Concludo dicendovi che per le quantità degli ingredienti
del ripieno sono andato un po’ ad occhio e, come sempre in questi casi, c’è poi
sempre da valutare il loro equilibrio complessivo, cosa che va fatta in base
all’esperienza e all’assaggio.
Ingredienti (per 4 persone)
Per i calamari ripieni
- Due calamari di circa due etti ciascuno
- Mezzo peperone rosso
- Una piccola melanzana lunga
- Sei cucchiai di mollica di pane
- Un cucchiaio di bottarga di tonno grattugiata (vedi dopo)
- Qualche ciuffo di prezzemolo riccio o normale
- Un tuorlo d’uovo
- Mezzo bicchiere di vino bianco
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe
Per la crema di patate dolci
- Una patata americana (in genere sono piuttosto grandi)
- Due cucchiai di colatura di alici
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
Pulite per prima cosa i calamari - è così facile farlo
che oramai io non me li faccio pulire più al banco del pesce - estraendo per
prima cosa le viscere, cosa che farete semplicemente afferrando i tentacoli e
tirandoli con movimento lento ma costante, in modo che si trascinino dietro le interiora.
Eliminate poi la pelle esterna, afferrandola e tirandola
via dal corpo, quindi la cartilagine interna, lunga e sottile e poi, per
finire, sciacquate per bene sotto l’acqua corrente, verificando che l’interno
dei corpi risulti il quanto più possibile pulito.
Eliminate anche le due alette esterne, quindi mettete i calamari a sgocciolare in uno
scolapasta e, nel frattempo, dedicatevi alla preparazione del ripieno.
Pulite il peperone rosso, eliminandone semi e coste
interne, quindi tagliatelo a dadini piuttosto piccoli e regolari, direi di
circa mezzo centimetro di lato, cosa che farete poi anche per la melanzana.
Prendete poi i tentacoli dei calamari, metteteli sul
tagliere e, usando un coltello a lama grande e affilata, batteteli
in modo da ridurli ad una consistenza quasi cremosa,
come se doveste farne una tartare.
Ricavate la mollica del pane, preferibilmente usandone
uno che abbia la mollica ben compatta e grattugiate anche la bottarga di tonno,
usando una grattugia a lame non troppo sottili, come questa della Microplane.
Prendete una padella anti-aderente, metteteci sei
cucchiai di olio extravergine - l’olio deve essere abbondante in modo da
bagnare poi per bene la mollica - e portatela sul fuoco, a fiamma vivace.
Quando l’olio è caldo, unite le verdure a dadini e fatele
saltare piuttosto vivacemente, senza coperchio, aggiungendo i tentacoli quando
valutate manchino circa cinque minuti alla fine della cottura delle verdure,
ricordando avendo che queste dovranno risultare piuttosto croccanti, visto che
poi continueranno a cuocersi in forno.
Salate dopo aver aggiunto i tentacoli e, quando mancano
un paio di minuti alla fine della cottura, unite la bottarga e la mollica,
mescolando per bene in modo da armonizzare tutti gli ingredienti e valutando se
aggiungere o meno altro olio, tenendo presente che non c’è nulla di peggio di
un ripieno secco e asciutto.
Spegnete, unite il prezzemolo tritato piuttosto
finemente, date una macinata di pepe e trasferite il ripieno in una ciotola, in
modo che possa freddarsi, quindi unite il tuorlo d’uovo, mescolando per bene in
modo da incorporarlo alla perfezione all’impasto.
Aiutandovi con un cucchiaino, riempite con l'impasto i
calamari, facendo in modo che questi risultino ben pieni e senza zone vuote,
che possono normalmente formarsi verso la parte finale del corpo, dove questo
si restringe.
Chiudete l'estremità dei calamari con uno stuzzicadenti,
avendo cura che la chiusura non sia ermetica,
in modo che l'impasto eventualmente in eccesso possa uscire durante la cottura
senza rompere i calamari.
Ungete una teglia da forno, adagiatevi i calamari, ungeteli con un altro po’ d’olio, salateli in superficie, poi aggiungete il vino bianco e coprite la teglia con un foglio di carta d'alluminio, al quale farete qualche foro con una forchetta.
Ungete una teglia da forno, adagiatevi i calamari, ungeteli con un altro po’ d’olio, salateli in superficie, poi aggiungete il vino bianco e coprite la teglia con un foglio di carta d'alluminio, al quale farete qualche foro con una forchetta.
Se volete, potete mettere nella teglia anche le alette che avete staccato dai corpi dei
calamari, usandole poi come elemento di guarnizione o, più semplicemente,
mangiandovele tanto che completerete la preparazione.
Infornate a 160° per venti minuti, quindi tirate fuori la
teglia e fate freddare i calamari e, nell’attesa che ciò avvenga, versate il
fondo di cottura rimasto nella teglia in un pentolino, che porterete sul fuoco,
a fiamma media, facendo andare fino a che il fondo non si sarà ristretto.
Preparate la crema di patata americana, sbucciandola e
tagliandola in pezzi regolari e non troppo grandi.
Prendete una casseruola, metteteci la patata tagliata a
pezzi e copritela con abbondante acqua fredda, che salerete leggermente con del
sale grosso - ricordatevi che poi ci sarà anche la colatura di alici a dare
sapidità - portando poi sul fuoco, a fiamma media, facendo cuocere fino a
quando la patata non sarà ben morbida.
Scolate i pezzi di patata usando un mestolo bucato, mettendoli
direttamente nel bicchiere del frullatore, tradizionale o a immersione,
insieme a quattro cucchiai di olio extravergine, alla colatura di alici e a un
mestolo della loro acqua di cottura.
Fate andare il frullatore alla massima velocità,
lavorando con cura in modo da eliminare ogni residuo solido e regolando la
densità usando ancora una volta l’acqua di cottura delle patate, fino ad
ottenere una densità simile a quella di una crema pasticcera.
Date una macinata di pepe, quindi assaggiate e regolate
di sale, facendo andare il frullatore per un’ultima volta.
Se avete lavorato con cura la crema sarà ben fluida e non
dovrebbe essere necessario passarla al setaccio ma, nel dubbio, valutate e
agite di conseguenza.
Inoltre, se usate il frullatore a immersione, fatelo lavorare in parte fuori dal composto, in modo da
agevolare l’incorporamento dell’aria alla crema, cosa che le donerà una
consistenza spumosa e piacevole.
Mettete la crema di patate dolci da parte, tornate ai
calamari e, quando sono freddi, trasferiteli sul tagliere e, sempre usando un coltello a lama grande e affilata, tagliateli a fette spesse poco meno di un
centimetro.
Mi raccomando, non affettate i calamari quando sono ancora
caldi, altrimenti l’impasto tenderà a cedere, rovinando del tutto il risultato
finale.
Se volete scaldare il calamaro, che andrebbe comunque
servito al più appena tiepido, come peraltro la crema di patate, fatelo nel
microonde, a bassa potenza, oppure nel forno, a circa 60° di temperatura.
Bene, non resta che impiattare, mettendo per prima cosa
due o tre cucchiai di crema di patate dolci in ciascun piatto e poi disponendo
le fette di calamaro, facendo in modo che queste poggino solo in parte sulla
crema.
Fate colare sulle fette di calamaro qualche goccia del
loro fondo di cottura che avete fatto restringere - il fondo ha un sapore
deciso, per cui ne bastano poche gocce su ogni fetta - poi guarnite a vostro
piacimento e portate in tavola.
Buon appetito.
sempre bravissimo!
RispondiEliminaciao
elisa
Grazie Elisa :-)
EliminaChe dire, un piatto così è solo da provare e Zinno Style è una garanzia!
RispondiEliminaTroppo buona, Sabrina, troppo buona... :-)
EliminaVersione davvero interessante, ricca di contrasti e di ingredienti eccezionali, come la bottarga di tonno e la colatura di alici. La crema di patate americane mi ha completamente conquistata! Bellissima ricetta!
RispondiEliminaGrazie :-)
Eliminastupendi questi calamari ripieni!
RispondiEliminaPosts are all wonderful. Thank you for putting a lot of work into it.
RispondiEliminaKamloops Family Law