A volte ritornano, le tartare
e, nel mio caso, la fanno molto spesso, visto che il pesce crudo è uno dei miei
alimenti preferiti.
Questa volta il ruolo di primo attore lo recitano gli
scampi, con i quali ho fatto una tartare
abbinandogli la polvere di mela cotogna, una mela
che, come immagino saprete, non si presta ad essere mangiata cruda dato il suo
sapore decisamente particolare, come peraltro anche la sua consistenza.
Condimento molte semplice, con olio extravergine di
oliva, un poco di scorza di limone grattugiata, qualche fiocco di sale - ho
usato quelli al limone della Falksalt
- e nulla più.
Ho poi accompagnato la tartare con un gelato di topinambur e menta romana, preparato quasi
per scommessa, ma dal gusto che mi ha sorpreso, e una riduzione di ribes rossi,
per donare acidità ad un piatto dai sapori molto morbidi.
Vi anticipo subito che la preparazione richiede un po' di
tempo, più che altro per la presenza del gelato e del tempo necessario ad
essiccare la mela.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la tartare
- Sedici scampi
- Una mela cotogna (vedi dopo)
- La scorza di mezzo limone
- Olio extravergine d’oliva
- Sale marino (vedi dopo)
- Fiocchi di sale
- Pepe bianco
Per il gelato di topinambur
- Un etto e mezzo di topinambur, pesati già puliti
- Una ventina di foglie di menta romana
- Mezz'etto di zucchero semolato
- Due etti e mezzo di acqua
Per la riduzione di ribes
- Cinquanta grammi di ribes rosso
- Un cucchiaio raso di zucchero di canna
- Un cucchiaio di succo di limone
- Un cucchiaio di acqua
Partite con l'essiccazione della mela, operazione necessaria
per poterla poi ridurre il polvere.
Lavate la mela cotogna e poi, senza sbucciarla,
tagliatela in fettine molto sottili, al massimo un paio di millimetri di
spessore, dalle quale poi eliminerete la parte centrale, dove si trovano i semi
e la parte più dura.
Prendete una teglia, metteteci un pezzo di carta da forno
e poi disponeteci le fettine di mela, in modo che siano separate e senza
sovrapposizioni, quindi infornate a 70° per almeno un paio d'ore, controllando
ogni tanto e, comunque, tirando fuori la teglia non appena le fettine di mela
non saranno diventate croccanti.
Mi raccomando, non abbiate fretta e non alzate la
temperatura, dato che la mela deve essiccarsi e non cuocersi e 70° è la giusta
temperatura per far evaporare l'acqua in modo non traumatico.
Tanto che la mela si disidrata, dedicatevi al gelato di
topinambur, sbucciandoli, eliminando le eventuali parti più scure e rovinate,
poi tagliandolo in pezzi - non vi curate troppo della forma e dimensione, il
taglio serve solo per velocizzare la cottura - e pesandoli alla quantità
indicata.
Prendete un pentolino, metteteci i topinambur, lo
zucchero, le foglioline di menta romana e l'acqua, quindi portate sul fuoco, a
fiamma bassa e con il coperchio, e fate cuocere fino a quando il topinambur non
si sarà ammorbidito, cosa che richiederà circa una mezz'ora.
Togliete il coperchio, togliete anche le foglioline di
menta romana, che oramai avranno dato tutto ciò che potevano dare, alzate la
fiamma e fate ridurre il fondo, in modo che, idealmente, la quantità di liquido
alla fine sia più o meno pari (meglio meno, che più) al peso del topinambur.
Spegnete la fiamma, fate intiepidire, quindi mettete i
topinambur con tutto il loro liquido nel bicchiere del frullatore, o nel
contenitore di quello ad immersione, e fate andare il frullatore alla massima
velocità, lavorando con cura in modo da eliminare qualsiasi residuo solido.
Se usate il frullatore ad immersione, fatelo lavorare in
parte fuori dal composto, in modo da agevolare l’incorporamento dell’aria al
composto, cosa che gli donerà una consistenza spumosa e piacevole.
Fate freddare del tutto il composto, quindi mettetelo in
freezer e, dopo circa un'ora, tiratelo fuori e frullatelo nuovamente, per
rimetterlo definitivamente nel freezer, dal quale lo tirerete fuori giusto una
decina di minuti prima di servirlo.
Con il gelato in freezer è ora il momento della riduzione
di ribes, per la quale separerete le bacche dai rametti e le metterete in un
pentolino, insieme allo zucchero di canna, al succo di limone e all'acqua.
Portate sul fuoco, a fiamma minima e con il coperchio e
fate cuocere, girando di tanto in tanto in modo da rompere le bacche, fino a quando il fondo di cottura non si sarà
quasi del tutto asciugato - ci vorranno circa quindici minuti - quindi
spegnete.
Usando una chinoise
o un colino a maglie fitte, filtrate la riduzione, in modo da raccogliere in
una ciotolina solo la parte sciropposa, scartando tutte le bucce e i semi, poi
mettete da parte la riduzione, in modo che la sua temperatura possa calare fino
a quella ambiente.
Dedicatevi ora alla tartare,
estraendo dagli scampi la polpa - cosa non proprio facilissima, visto il loro
robusto carapace - e rimuovendo poi anche il filamento intestinale, provando ad
estrarlo delicatamente o, se si dovesse rompere, facendo una piccola incisione
sul dorso degli scampi e togliendolo usando la punta di un coltellino.
Mettete gli scampi sul tagliere e, usando un coltello con
la lama piuttosto grande e ben affilata, tagliateli in piccoli pezzi e poi batteteli fino ad ottenere la dimensione
che più vi piace, visto che per la tartare
non esiste una regola univoca e la consistenza finale dipende più che altro dai
vostri gusti.
Quando siete soddisfatti, riunite la polpa degli scampi
in una ciotola, unite un cucchiaino raso di scorza di limone finemente
grattugiata e due cucchiai di olio extravergine, poi coprite con un pezzo di
pellicola trasparente e mettete in frigorifero fino a quando le mele non
saranno pronte.
Tornate alle mele e, quando saranno croccanti, toglietele
dal forno e fatele raffreddare, poi mettetele nel mixer ad alta velocità,
quello che si usa per la frutta secca o il caffè, e fate andare alla massima
velocità, fermandovi non appena la mela non si sarà ridotta in una polvere ben
sottile.
Possibilmente lavorate ad impulsi in modo da non far scaldare troppo la mela, cosa che
accadrebbe a causa dell'attrito prolungato dovuto ad un uso continuo del
frullatore.
Riprendete la tartare
dal frigorifero, uniteci due cucchiaini di polvere di mela cotogna, i fiocchi
di sale e una leggera macinata di pepe bianco e, se lo ritenete, anche un poco
di sale marino macinato al momento, anche se per il mio gusto sono sufficienti
i fiocchi di sale, in modo che la parte sapida del piatto si percepisca in modo
separato e croccante, in contrasto
con la dolcezza e pastosità della tartare.
Bene, ci siamo e non resta che impiattare, disponendo la tartare nei piatti, meglio se aiutandovi
con uno stampo circolare, poi una piccola quantità di riduzione di ribes rosso,
che ha un sapore molto deciso e, per finire, il gelato di topinambur - vi siete
ricordati di toglierlo dal freezer con dieci minuti di anticipo ? - nella
misura di un cucchiaio per porzione.
Guarnite come meglio credete e portate rapidamente in
tavola.
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