24 agosto 2012

Le mie ricette - Carpaccio di caprino e fichi, con granella di nocciole, miele e menta


Avere la passione della cucina ha un piacevole effetto collaterale, quello di ricevere esclusivamente regali e pensierini di impronta gastronomica, che raggiugono un valore per me notevole quando questi regali sono “pensierini di viaggio”, che mi permettono di sperimentare qualcosa con ingredienti che, altrimenti, non userei.

Questa volta il pensierino è stato un formaggio di capra olandese, il Polder Gold di Henri Willig, che pur avendo la stessa ed unica forma di tutti i formaggi olandesi - questo per me rimane uno dei più grandi misteri dell’umanità – si è rivelato notevole.

Visto che avevo ancora qualche fico, prossimo al fine vita, ho deciso per un carpaccio, consumato a pranzo, in beata solitudine, mentre moglie, figli e cognati se ne stavano bellamente in spiaggia.

Ingredienti (per un carpaccio come in foto)
  1. Un paio di fichi (o uno particolarmente grande)
  2. Cinque fette di formaggio di capra
  3. Un cucchiaino colmo di granella di nocciole
  4. Un cucchiaino di miele
  5. Qualche fogliolina di menta fresca
  6. Pepe nero
  7. Olio extra-vergine d’oliva (opzionale)

Preprazione velocissima, come spesso accade per tutte le preparazioni a crudo.

Pulite i fichi usando un panno umido, in modo da eliminare ogni residuo dalla loro buccia.

Tagliate il formaggio e fettine e, sempre a fettine, ma un po’ più spesse, tagliate anche i fichi, lasciando loro la buccia, in modo da avere un migliore cromatismo (i colori sono importanti anche in cucina).

Tritate grossolanamente, usando il coltello, le foglioline di menta.

Bene, potete impiattare, disponendo alternativamente le fettine di formaggio e di fichi, sulle quali, poi, distribuirete la granella di nocciole, le foglioline di menta e, infine, il miele, facendolo cadere a filo, aiutandovi con un cucchiaino.

Se volete – dipende dai vostri gusti, in non l’ho fatto – potete, a completamento del carpaccio, anche far cadere qualche goccia di olio extra-vergine.

Fatto.

Portate in tavola e consumate, nel caso discutendo di come si vive bene in Olanda e di come le cose lì funzionino (della serie, “all’estero si vive sempre meglio che a casa propria”, cosa che mi fa sempre chiedere perché la gente non se ne vada dall’Italia, lasciandoci, noi poveri sciocchi, con più spazio a disposizione).

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