Terza ricetta della pluripremiata serie “piccoli piatti in luogo dolomitico”.
Tanta semplicità, questa volta, e ancora una volta
ingredienti freschissimi, dall’orto e dal pollaio, grazie alla benevolenza
della famiglia Profanter.
La potete mangiare come antipasto – una fettina – come
secondo – una bella porzione – e anche metterla in un panino per una bella
merenda.
Ingredienti (per 6/8 persone)
- Dieci uova freschissime
- Una ventina di fili di erba cipollina (da variare a seconda del vostro gusto)
- 200 ml di panna fresca
- Sale e pepe
- Burro (per ungere)
Pochi ingredienti quindi e, come vedrete, preparazione
semplice, con la sola accortezza della cottura.
Per prima cosa sbattete per benino le uova, salandole e
pepandole.
Se proprio volete esagerare, potete mettere da parte una
paio di chiare, montarle a neve e poi incorporarle delicatamente, all’ultimo
momento, alle altre uova. Io non l’ho fatto, forse per prigriza e anche perché
non avevo le fruste elettriche, ma il risultato è stato comunque buono.
Unite alle uova la panna liquida e, possibilmente usando
una frusta, mescolate con una certa energia, per almeno un minutino, in modo da
ottenere un’amalgama perfetta.
Prendete poi l’erba cipollina, raggruppate tutti i fili
in un unico fascio e, usando un coltello molto affilato, tagliateli in pezzetti
di un paio di millimetri di linghezza.
Ricordate che l’erba cipollina non va mai tritata, come
in genere si fa con le altre erbe, ma affettata come se fosse una cipolla
classica.
Unite l’erba alle uova e girate per benino, meglio al
solito usando una frusta.
Prendete poi un pentolino che possa andare in forno
(quindi non con il manico di plastica) e che sia non troppo largo, in modo che
le uova lo possano riempire sino alla sua metà.
Imburrate il pentolino con molta accuratezza.
Accendete il forno a 140° e, quando ha raggiunto la
temperatura – non prima – date un’ultima mescolata alle uova, versatele
delicatamente nel pentolino e mettete il tutto nel forno.
Vedrete che, nei primi quindici minuti non succederà
nulla, poi il budino comincerà a gonfiarsi, per effetto della cottura della
parte interna del budino, e crescerà, raddoppiando il suo volume.
Non vi preoccupate se il budino supererà i bordi del
pentolino, dato che sarà comunque abbastanza sodo da non colare all’esterno.
Come regola per valutare la cottura, tenete presente che
quando il budino smette di crescere, allora probabilmente ci siamo. Basterà
aprire il forno e premere con un dito sulla parte superiore del budino,
valutando la sua consistenza, che dovrà essere elastica, ma non troppo dura.
Quando il budino è cotto, spegnete il forno, aprite
leggermente lo sportello e lasciate il budino all’interno per una decina di
minuti, poi toglietelo definitivamente e fatelo freddare.
Quando sarà freddo, prendete un coltellino e passatelo
tutto intorno, fra il bordo del pentolino ed il budino, in modo da staccare
quest’ultimo dalla superficie, poi rigirate il pentolino e, aiutandovi con
qualche colpetto sul fondo, estraete la frittata.
Impiatta a vostro piacimento, servendo il budino interno
o già tagliato in fette e porzionato (parola orrenda, ma tant’è).
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