24 agosto 2012

Le mie ricette - Insalata greco-mediterranea


Dopo il graditissimo regalo da parte di un amico e collega di una fantastica bottarga di tonno di Favignana, mi sono posto l’obiettivo di finirla in non più di tre giorni, pena un’auto-squalifica dal novero dei cuochi-dilettanti-e-pasticcioni-che-mai-si-riposano.

Il battesimo della bottarga è stato in questa ricetta, ora si procede quindi con la comunione e poi, a breve, lo giuro, con la cresima, che temo coinciderà anche con il funerale, visto che per quel tempo la bottarga sarà bella che finita.

Ingredienti (come per tutte le insalate, quantità secondo armonia)
  1. Bottarga di tonno
  2. Una fetta bella spessa di feta greca
  3. Un cetriolo
  4. Pomodorini, i più dolci che trovate (ad esempio i datterini)
  5. Qualche cipollotto fresco
  6. Una cipolla di Tropea
  7. Capperi (sotto sale o in salamoia)
  8. Olive, di Gaeta o taggiasche
  9. Qualche fogliolina di origano fresco
  10. Olio extra-vergine d’oliva
  11. Sale e pepe
  12. Pane casareccio (opzionale)
  13. Aglio (opzionale)

Tagliate la feta in cubetti non troppo piccoli, direi circa un centimetro di lato.

Tagliate i pomodorini a metà e, se sono grandi, ogni metà ancora in due parti.

Pulite la cipolla di Tropea, eliminando lo strato di superficie e le parti dure, poi tagliatela in fette sottili, ma non troppo, e poi separate, delicatamente, ogni fetta in modo da ottenere i singoli anelli che la compongono.

Eliminate la buccia al cetriolo, se volete lasciandone qualche piccola traccia per migliorare il cromatismo complessivo, e poi tagliatelo a fette, di un paio di millimetri di spessore.

Se usate i capperi sotto sale, lavateli ed asciugateli.

Tagliate, o meglio riducete a scaglie, la bottarga di tonno, regolandovi secondo il vostro gusto, considerando il sapore deciso che tale ingrediente ha.

Pulite i friggitelli, o il peperone verde, rimuovendo parti dure, semi e coste interne, quelle bianche, e poi tagliateli alla julienne.

Tritate, piuttosto finemente ed usando il coltello, l’origano fresco.

Riunite tutti gli ingredienti in una terrina, salate, date una macinata di pepe, se vi ci piace, ed aggiungete abbondante olio extra-vergine, mescolando per ben il tutto.

Come al solito, valutate voi l’equilibrio tra i singoli ingredienti, facendo in modo che nessuno prevalga sull’altro, tenendo però conto del loro ruolo – ingrediente principale o di contorno – e del loro sapore, in modo che quelli dal gusto forte e deciso siano in quantità minore.

Se volete, preparate dei crostini di pane, tagliando il pane casareccio e facendole dorare in una padella, dove avrete messo qualche cucchiaio di olio extra-vergine.

Quando i crostini sono belli dorati, toglieteli dalla padella, fateli asciugare su qualche foglio di carta da cucina o per frittura e poi, se vi ci piace, strofinateli con uno spicchio d’aglio.

Impiattate, disponendo a vostro piacimento, date un’ultima macinata di pepe nero, un giro di olio extra-vergine e portate in tavola.

Degustate parlando di politica internazionale e dei benefici, ovviamente gastronomici, derivanti dall’incontro tra popoli.

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