19 agosto 2012

Le mie ricette - Zuppa di orzo e gamberoni


Rieccomi in luogo di mare, dopo una rigenerante, e purtroppo breve, vacanza in luogo dolomitico, la quale, fra le altre cose, è stata ispiratrice della miniserie “piccoli piatti in luogo dolomitico”.

Comunque, visto che il ricordo dei monti è ancora vivo, ho pensato di preparare qualcosa che coniugasse ingredienti montani e marini, secondo un approccio che ho poi ripreso anche nei canederli di mare.

Pochi ingredienti, per esaltare i due sapori principali.

Ingredienti (per 6 persone)
  • Mezzo chilo di orzo perlato
  • Un chilo di gamberoni (vanno bene anche quelli decongelati)
  • Qualche mestolo di brodo di pesce
  • Un bel ciuffo di prezzemolo
  • Olio extra-vergine d’oliva
  • Sale e pepe 

Solita premessa, questa volta sul brodo di pesce, che se volete potete preparare usando scarti di pesce (per scarti, intendo quelli del pesce fresco, ovviamente), come teste, lische e cose simili, ma che, se non avete tempo, e soprattutto considerando che non è che uno ha ‘sti scarti sempre sottomano, potete anche preparare usando il dado o, cosa che adesso va di moda, quella sorta di preparato gelatinoso che, immagino, rappresenti un’evoluzione del dado.

Tenete comunque presente che il brodo lo userete solo per allungare, se serve, la zuppa, nel caso il fondo preparato con le teste dei gamberi non sia sufficiente. Il motivo è che, se si cuocesse l’orzo nel brodo, il sapore dei gamberi rischierebbe di venir sopraffatto da quello del brodo, vanificando in parte il senso della ricetta.

Bene, risolto il rompicapo del brodo, che manterrete a leggero bollore, in modo da usarlo non appena serva, cuocete l’orzo, seguendo la ricetta che normalmente sta sulla confezione, che in sostanza si traduce nel lavaggio dell’orzo e della sua bollitura in acqua salata, per circa 40 minuti.

Tanto che l’orzo si cuoce, pulite i gamberoni, rimuovendo le teste e tenendole da parte, il guscio e la coda e, infine, il filamento intestinale, tirandolo delicatamente oppure, se preferite, incidendo il gambero nella sua parte superiore.

Se volete guarnire come in foto, tenete da parte un gamberone per ogni commensale.

Raccogliete le teste dei gamberoni in una piccola casseruola, aggiungeteci tre o quattro cucchiai d’olio extra-vergine ed un bicchiere d’acqua.

Portate sul fuoco, a fiamma bassa, e fate cuocere per almeno una ventina di minuti, in modo che le teste dei gamberoni possano rilasciare tutti i loro sapori e profumi.

Nel frettempo, con l’orzo e le teste in cottura, tagliate i gamberoni in pezzi di circa un centimentro di lunghezza e teneteli da parte.

Quando il fondo delle teste è pronto, filtratelo usando una chinoise o un colino a rete fitta e mettetelo in una casseruola, ampia abbastanza da poter contenere, poi, anche l’orzo, ed aggiungete un altro paio di cucchiai di olio extra-vergine.

Se avete tenuto da parte qulche gamberone per la guarnizione, prendete una padella anti-aderente, metteteci un po’ d’olio extra-vergine, portatela sul fuoco e, quando l’olio è caldo, unite i gamberoni interi ed un mestolo di brodo di pesce. Salate leggermente e fate cuocere i gamberoni per un paio di minuti per lato.

Tornate all’orzo e, non appena questo è cotto, scolatelo, lasciandolo un po’ umido, e travasatelo nella casseruola, dove avete messo il fondo di cottura, filtrato, delle teste dei gamberoni.

Unite anche i gamberoni tagliati.

Portate nuovamente suo fuoco e, mescolando, mantecate il tutto, in modo che l’orzo possa assorbire il fondo di cottura delle teste. Se vi sembra che la zuppa sia troppo asciutta, e solo in questo caso, aggiungete un mestolo di brodo di pesce, ovviamente caldissimo.

Ricordando che i gamberoni vogliono, anzi esigono, cotture brevissime, riducete il tempo della mantecatura a non più di cinque minuti, considerando che, quando spegnerete il fuoco, i gamberoni continueranno, seppur per un breve periodo, a cuocersi.

Spegnete il fuoco, aggiungete una bella manciata di prezzemolo, che avrete preventivamente tritato finemente con il coltello, una generosa macinata di pepe nero e date un’ultima mescolata.

Coprite con il coperchio, fate riposare per cinque minuti e poi impiattate, guarnendo a vostro piacimento e, comunque, dando un giro d’olio extra-vergine, a crudo, su ogni piatto.

Portate in tavola e dateci dentro.

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