Altro esperimento con la cottura delle uova a bassa
temperatura, questa volta abbinate alla bottarga di muggine e alle patate, dove
quest’ultime fanno da contenitore, forse più con un ruolo estetico che altro.
L’uovo, come nelle ricette precedenti, questa
e quest’altra,
l’ho cotto a 64° per cinquanta minuti,
anzi forse qualcosina in più, dato che confesso candidamente che mi sono
scordato di impostare il timer...
Nota di colore finale, il sale nero, questa volta delle Hawaii,
invece che di Cipro, usato più volte in passato.
Ingredienti (per un uovo)
- Un uovo freschissimo
- Una patata
- Un pezzo di bottarga di muggine, meglio in sacca che già macinata
- Olio extravergine di oliva
- Sale nero delle Hawaii
- Pepe bianco
Come già detto nella premessa, la cottura delle uova l'ho
fatta alla temperatura di 64° per circa cinquanta minuti, per cui portate
l’acqua a tale temperatura e poi immergeteci le uova.
Mentre le uova si cuociono dedicatevi alle patate,
sbucciandole, lavandole e tagliandole a fettine sottilissime, massimo un paio
di millimetri di spessore. Non lavate le singole fette, dato che l’amido
contenuto nelle patate questa volta vi servirà per tenere unito il cestino.
Prendete degli stampi circolari, che abbiano una forma a cupola,
e foderateli accuratamente con un pezzo di alluminio, di quello che usate
normalmente per avvolgere i cibi.
Fate aderire il foglio di alluminio alla perfezione,
ripiegandolo sui bordi in modo che rimanga in posizione, poi ungetela per
benino con dell’olio extravergine, usando le dita o un pennellino.
Disponete le fettine di patate all’interno degli stampi,
facendo in modo che ogni fetta si sovrapponga in parte alla precedente e che,
tutte, si sovrappongano anche al centro dello stampo. Praticamente operate come
se doveste fare un fiore, i cui petali sono, appunto, le singole fette di
patata.
Salate le patate, poi prendete altri stampi, della stessa
forma dei precedenti, ma più piccoli in diametro, ungeteli all’esterno e poi
inseriteli in quelli più grandi, dove sono le patate, in modo che queste siano
mantenute in posizione dagli stampi più piccoli, garantendo il mantenimento
della forma concava del cestino.
Infornate i cestini a 220°, poi dopo circa dieci minuti,
toglieteli dal forno e rimuovete delicatamente gli stampi più piccoli - tanto oramai
la forma dei cestini si sarà consolidata - e rimettete in forno per altri dieci
minuti, in modo da far cuocere al meglio la parte di patate che prima era
coperta dagli stampi più piccoli.
Idealmente, a fine cottura, le patate dovranno avere le
punte più abbrustolite e la parte interna al fiore più morbida.
Quando siete soddisfatti della cottura, togliete i
cestini dal forno e fateli intiepidire, poi, delicatamente, rimuovete i cestini
con tutto il foglio di alluminio dagli stampi e, altrettanto delicatamente,
rimuovete il foglio di alluminio, che, nonostante l’olio, è probabile si sia
leggermente attaccato alle patate.
Travasate rapidamente i cestini in delle ciotoline, che
abbiano misure simili a quelle dei cestini, in modo che queste non vi
scompaiano all’interno.
Tornate alle uova e, quando sono pronte, toglietele
dall'acqua e, con molta delicatezza, rompetele direttamente all'interno del
corrispondente cestino.
Usando una grattugia adatta, grattugiate un po’ di
bottarga - la quantità dipenderà anche dal vostro gusto - sulle uova, poi
macinateci anche un po’ di sale nero, sia per salare che per dare colore, e
infine una leggera macinata di pepe bianco.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: abbinerei un vino bianco secco come il Pinot Bianco, magari delle Colline Lucchesi, come il Vasario Tenuta del Buonamico, Montecarlo (Lucca).
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